Non accenna a diminuire il fenomeno delle automobili bruciate nottetempo. Gli ultimi tre casi si sono verificati nei due Comuni etnei, con danni anche per le abitazioni vicine. Al lavoro i vigili del fuoco e i carabinieri
Ancora automobili in fiamme a Belpasso e Paternò In due casi su tre è certa la matrice dolosa dei roghi
Incendi di matrice dolosa la notte scorsa a Belpasso e Paternò, dove è stato appiccato il fuoco a due auto parcheggiate lungo la strada. Il primo fatto, come detto, si è verificato a Belpasso, poco dopo le ore 2.30 in via Michele Novaro, una stradina a pochi passi dal Comune. In fiamme una Citroen C1 di proprietà di un belpassese di 45 anni. Dalla ricostruzione effettuata dai carabinieri, l’incendio è di matrice dolosa, in quanto non distante dall’auto in fiamme è stata rinvenuta una bottiglia contenente del liquido infiammabile. Sul posto, per domare le fiamme, gli uomini del 115 del distaccamento di Paternò, i quali hanno ricevuto al segnalazione alla sala operativa alle 02.41. L’auto è stata divorata dal rogo, nonostante il tempestivo intervento dei pompieri. I carabinieri hanno auto modo di sentire il proprietario del mezzo, un operaio di Belpasso, per avere notizie utili sul caso. L’ipotesi investigativa privilegiata sarebbe quella di un fatto legato a vicende private.
In contemporanea a Paternò, in via Abate Meli, una traversa della centralissima via Campania, si consumava un altro incendio, di probabile matrice dolosa. Il rogo, infatti, si è sviluppato intorno alle 3 del mattino; a bruciare in pochi minuti una Fiat Panda vecchio modello: le fiamme hanno anche danneggiato la parte posteriore di una Fiat Punto parcheggiata di fronte alla Panda. A spegnere il rogo i vigili del fuoco del distaccamento di Adrano; sul posto anche i carabinieri. Il mezzo sarebbe di un operaio.
Le fiamme che hanno distrutto la Panda seguono di 72 ore quelle appiccate a un Porter Piaggio, un furgoncino di proprietà di un venditore ambulante, parcheggiato lungo il marciapiede di via Circonvallazione a pochi metri da piazza Carlo Alberto. Alla base del dolo, in questo caso, potrebbe esserci una diatriba tra ambulanti per l’occupazione della postazione migliore. Le fiamme hanno distrutto il furgoncino e danneggiato la parte posteriore di una Moto Ape, sempre di proprietà dell’ambulante, parcheggiata sul marciapiede. Inoltre le fiamme hanno provocato seri danni alla casa dinnanzi alla quale il Porter Piaggio era in sosta. Divorati dall’incendio i due portoni d’ingresso in legno della casa, peraltro, da tempo disabitata. Le fiamme hanno inoltre danneggiato le stanze poste all’ingresso dell’edificio. I vigili del fuoco, a scopo precauzionale, hanno tirato fuori dall’immobile una bombola del gas.