Il presidente della regione, senza avere ancora iniziato la prima 'rivoluzione' ne annuncia una seconda. Ovvero una stretta sugli incarichi dei burocrati. Ma inizia con una strana deroga per il segretario generale di palazzo d'orleans. . .
Anche se a scoppio ritardato, il Governo Crocetta minaccia di applicare anticorruzione e dl 39. Lo strano caso della dottoressa Monterosso allIrfis
Il presidente della Regione, senza avere ancora iniziato la prima ‘Rivoluzione’ ne annuncia una seconda. Ovvero una stretta sugli incarichi dei burocrati. Ma inizia con una strana deroga per il segretario generale di Palazzo d’Orleans…
Senza avere ancora iniziato la prima Rivoluzione – quella promessa in campagna elettorale – il presidente della Regione, Rosario Crocetta, annuncia la seconda Rivoluzione, quella sulle nomine.
Dopo i battibecco con il Ministro Giampiero DAlia, che gli ha rimproverato di non aver applicato le normative nazionali sullanticorruzione e il decreto legislativo n. 39 di questanno, il Governo Crocetta ora li vuole applicare entrambi. Anche se in un clima di grande confusione. Il Governo, infatti, pronto accomodo, ha varato altre due nomine: il consiglio di amministrazione del Consorzio autostrade siciliane (Cas) e il nuovo Garante di una trasparenza che in Sicilia, soprattutto nella pubblica amministrazione, non cè mai stata.
Dopo le due nomina, ecco lalbo unico per le scelta di liquidatori, commissari e amministratori di società ed enti della Regione. Nel mazzo ci sono pure i revisori dei conti (che nelle società e negli enti regionali non tornano mai). I revisori – così abbiamo capito noi – oltre che essere iscritti allalbo verranno scelti per sorteggio. Insomma, liquidatori con la riffa, che è, in fondo, il metodo che meglio di qualunque altro interpreta lo spirito del Governo Crocetta.
La Giunta regionale, che ” ha sbloccato un bando da 41 milioni di euro per gli asili nido, ha dato 15 giorni di tempo a tutti i dirigenti e funzionari della Regione per consegnare le relazioni sui loro possibili doppi incarichi e sulleventuale presenza di parenti negli enti finanziati dalla Regione.
Il Governo regionale che, fino ad oggi, non ha applicato il decreto legislativo n. 39 di questanno – decreto che ho introdotto listituto della inconferibilità degli incarichi per i dirigenti (un dirigente regionale, nel caso della Regione siciliana, non può ricoprire incarichi in anti e società che fanno capo alla stessa Regione) – adesso lo vuole applicare. O almeno così sembra.
Come già ricordato, la Giunta ha varato alcune nomine. Alla guida del Cas ha indicato il commercialista e docente universitario, Rosario Faraci;
Rosario Crocetta. Foto di Gabriele Bonafedequindi un altro docente universitario, Giuseppe Vermiglio; e larchitetto Marina Marino. Il Governo ha nominato anche il nuovo Garante per la trasparenza: ruolo che verrà ricoperto dal dirigente generale dell’Ufficio legislativo e legale della Regione, Romeo Palma.
Qui già inizia la confusione. Palma è un dirigente generale esterno allamministrazione. Ma in base al celebre parere dellavvocato Claudio Alongi, gli esterni sono stati equiparati, a tutti gli effetti, ai dirigenti interni dellamministrazione. Sulla base di questo parere, Palma non potrebbe essere nominato in enti e società regionali. A meno che lo stesso Palma non risulti uno e trino: e cioè dirigente interno per certe cose ed esterno per altre cose. In questo caso ci troveremmo dinnanzi a uninterpretazione innovativa della legge
Non manca il tocco da Professionisti dellAntimafia. Ovvero test e prove orali per i candidati agli incarichi che dovranno dimostrare di avere i curricula adatti. Come si sta facendo con i manager della Sanità, che non saranno amici del presidente Crocetta e del senatore Giuseppe Lumia, ma soggetti frutto della terzietà (su questo punto ce la vogliamo vedere tutta ).
I dirigenti generali dovranno raccogliere, entro 15 giorni, tutte le relazioni sugli incarichi dei dirigenti e dei funzionari della Regione. Obiettivo: verificare eventuali incompatibilità in base alle nuove norme sullanticorruzione. Finalmente si dovrebbe sapere qualcosa sui burocrati che ricoprono i ruoli di liquidatori di società partecipate dalla Regione, o componenti dei consigli di amministrazione delle stesse società o, ancora, che ricoprono incarichi politici nei Comuni.
Insomma, dal totale lassismo su questa materia il Governo, forse perché strigliato dal Ministro DAlia (o forse per paura di avere esagerato con le nomine in barba al decreto legislativo n. 39), ora vuole correre.
Grande confusione sulle nomine allIrfis, dove il Governo regionale ha nominato en tre soggetti incompatibili. Tra queste tre incompatibilità cè anche il segretario generale di Palazzo dOrleans, Patrizia Monterosso. Sui giornali leggiamo che un parere dellufficio legale darebbe via libera a questa nomina.
A questo punto non possiamo che interrogarci su quale ufficio legale avrebbe dato parere positivo a tale nomina. Di certo, non potrà essere stato lUfficio legislativo e legare della Regione, quello del già citato Romeo Palma, perché vi sarebbe un doppio conflitto di interessi. Il primo conflitto di interessi è legato al fatto che lUfficio legislativo e legale fa parte della Regione e non può esprimere pareri che riguardino nomine espresse dalla stessa amministrazione regionale. In secondo luogo, perché il dottore Palma che, come già accennato, dirige lUfficio legislativo e legale della Regione, è un dirigente esterno alla Regione proprio come la dottoressa Monterosso.
Insomma, nel nome della trasparenza alla quale si è appellato ieri il presidente Crocetta, siamo in attesa di conoscere quale ufficio legale ha espresso il parere positivo per la nomina della dottoressa Monterosso ai vertici dell’Irfis.
Ovviamente, non cè solo la dottoressa Monterosso. Siamo proprio curiosi di sapere che fine faranno tutti i dirigenti regionali – e parliamo di decine e decine – nominati dalla Giunta Crocetta in enti e società regionali. A cominciare dal capo di gabinetto dello stesso presidente della Regione, che è stato nominato commissario alla Fondazione orchestra sinfonica siciliana.
A rigor di logica, dovrebbero essere tutti revocati. A meno che il Governo, più che applicare il decreto legislativo n. 39, non intenda ‘interpretarlo’. In questo caso, avremmo la prima ‘cover’, tutta siciliana, del decreto legislativo n. 39