Anche la street art scende in campo per l’ambiente L’artista etneo Poki alle prese con pennelli e natura

«Come ha scritto il poeta Gary Snyder “La natura non è un posto da visitare. È casa nostra”. E noi, adesso, proveremo a rimettere in ordine tutti i disordini che abbiamo creato». Parte da questa riflessione Systema naturae, il progetto portato avanti dall’artista Emanuele Poki insieme all’associazione catanese Avaja, che si occupa di arte e cultura.

Obiettivo dell’iniziativa, inaugurata già questa estate, è girare la Sicilia e l’Italia cercando di sensibilizzare le persone sul tema dell’educazione ambientale e della divulgazione scientifica attraverso l’arte, unendo street art, installazioni e garden design e creando delle opere che siano oltre che belle anche utili.

«Nessuno ci insegna certe cose che reputiamo particolarmente importanti – spiega a MeridioNews Poki – per esempio il fatto che l’introduzione nell’ambiente naturale di specie aliene è altamente dannoso. Come quando compri una tartarughina al mercato e poi l’abbandoni in un lago o quando pianti delle piante in un habitat per loro sconosciuto».

Il mezzo principale utilizzato per comunicare con la gente sono i murales, affiancati da interventi su giardini, aiuole e zone verdi, installazioni di nidi artificiali per gli uccelli e di alberi e piante autoctoni.

«Siamo già stati a Salemi, Aidone, Cannistrà, Grotte, Trapani e l’ultima tappa è stata in Puglia, dove sono stati coinvolti direttamente anche tanti bambini. L’aspetto più interessante e umano, infatti, è legato al fatto che mentre dipingo molte persone si fermano a parlare con me, vogliono sapere cosa sto facendo, sono curiosi e si sorprendono quando scoprono che molte specie che riteniamo erroneamente del nostro ambiente in realtà sono estere. Nessuno sapeva, per fare un esempio, che il fico d’india non è siciliano. C’è grande stupore di fronte a queste notizie».

Il progetto assume forme diverse in base alla location in cui si svolge, visto che si concentra su flora e fauna di un particolare luogo. «Prima di iniziare facciamo una ricerca accurata sui territori, grazie anche al prezioso supporto di due partner: l’Orto botanico di Catania e il dottore di ricerca in Ecologia Marina Andrea Bonifazi, curatore della pagina Scienze naturali che si occupa di divulgazione scientifica e sensibilizzazione ambientale».

Il progetto – che prende il nome dal libro di Carlo Linneo, padre della nomenclatura scientifica moderna che ha rinominato scientificamente tutte le specie animali, vegetali e minerali – è finanziato dalle varie associazioni che lo sposano e lo supportano nelle aree in cui si svolge. «L’iniziativa sta crescendo sempre di più – chiarisce l’artista – e speriamo di poter coinvolgere esperti del settore e attivare al più presto dei progetti collaterali, come escursioni e lezioni sul campo».

Intanto c’è in programma il ritorno a Grotte e a Trapani, dove i progetti devono essere ancora completati. «A Grotte dobbiamo installare nuove piante, nidi e murales, mentre a Trapani servono i nidi per i barbagianni e un giardino». Poi sarà la volta di Aquedolci, Aidone e altre tappe. E si potrebbe pensare a qualche intervento anche su Catania, se il Comune fosse interessato a sposare l’iniziativa che parla alla città con pennelli, colori ad acqua, tempere e natura.


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