Scorrendo gli allegati ai due bandi pubblicati in Gazzetta, si scopre che a firmare alcuni documenti preparatori sono stati due dei funzionari arrestati lo scorso autunno. Per loro l'accusa di intascare mazzette dagli imprenditori che eseguivano i lavori stradali
Anas, le firme dei funzionari corrotti nelle nuove gare Contino e Panzica nel capitolato per il verde sulla A18
Forse una svista, forse la prova di come riassestare un intero settore, quando questo è stato falcidiato dagli arresti, sia un compito per niente semplice. La notizia della pubblicazione in Gazzetta di due nuovi bandi da parte dell’Anas nel territorio di competenza del centro direzionale di Catania riporta inevitabilmente l’attenzione sullo scandalo giudiziario che lo scorso autunno ha travolto gli uffici etnei. L’annuncio della società riguarda le gare per la manutenzione triennale del verde lungo l’autostrada Catania-Siracusa, la tangenziale di Catania e l’asse A18dir.
Di fatto si tratta di due degli appalti su cui, a fine novembre, si sono concentrate le attenzioni della guardia di finanza. In occasione del terzo blitz dell’inchiesta Buche d’oro, a finire in carcere sono stati Santo Orazio Torrisi, titolare della società Sicilverde, e Giuseppe Ciriacono, padre del rappresentante legale della Ital Costruzioni. Per entrambi l’accusa è stata quella di avere pagato tangenti ai funzionari Anas in cambio di trattamenti di favore al momento delle esecuzione dei lavori. Dalla possibilità di ridurre le attività di potatura e concimazione al vantaggio dettato dal sapere che nessuno avrebbe avuto nulla da ridire nel caso in cui gli sfalci tagliati non sarebbero stati raccolti.
A venire meno ai propri doveri di controllori, secondo i pm, sono stati Sergio Gugliotta, Giuseppe Panzica e Riccardo Contino. Gli ultimi due furono arrestati già a settembre, nella prima tornata di arresti, insieme a Giuseppe Romano, l’ingegnere ritenuto all’apice del sistema corruttivo piramidale e primo funzionario a collaborare con gli inquirenti.
Lo scandalo ha portato i vertici della società ad avviare una rivoluzione all’interno degli uffici, con trasferimenti dettati dalla voglia di voltare pagina. Tuttavia, a distanza di quattro mesi, i nomi di Panzica e Contino tornano ad apparire sui documenti ufficiali della società. E proprio nei due nuovi bandi. Scorrendo, infatti, gli allegati alle procedure di gara si scopre che il capitolato d’appalto per la manutenzione del verde sulla Catania-Siracusa è stato redatto da Contino in qualità di progettista. A siglare il documento, nelle vesti di capo-nucleo, è anche Panzica. Le firme dei due si trovano anche nelle tabelle che comprendono i compensi per le singole prestazioni da effettuare sulla tangenziale etnea e sull’asse A18dir.
«Il progetto – fa sapere Anas a MeridioNews – era stato redatto prima delle note indagini. Il fatto che lo stesso sia stato firmato da due delle persone coinvolte non impatta sulla regolarità delle procedure di gara né dell’esecuzione dei lavori, atteso che sono sospese dal servizio e sono in corso le procedure di licenziamento».
Le due gare, del valore complessivo di oltre due milioni di euro, saranno aggiudicate con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa. Sulla valutazione finale, la componente qualitativa del progetto inciderà per l’80 per cento, mentre il restante 20 dipenderà dal ribasso. L’aspetto su cui, secondo i magistrati, imprenditori e funzionari avrebbero maggiormente giocato per ricavare le somme da trasformare in mazzette.