Amt, Giacomo Bellavia nuovo presidente del cda Dalla laurea di Battiato allo sgombero dell’Experia

Giacomo Bellavia è il nuovo presidente del cda dell’Amt. L’ex consigliere comunale è stato scelto dall’assemblea dei soci che è tuttora in corso. Gli altri due consiglieri saranno Agata Parisi, candidata al Consiglio comunale con Forza italia, e Serena Spoto, avvocata che lavora nello studio di Enzo Trantino. Quanto alla presidenza, il nome dell’ex An era stato accostato poche settimane fa anche alla governance di Sostare, ruolo per il quale è stato poi confermato Luca Blasi, in quota Catania in azione (Sicilia futura). Bellavia è invece espressione del movimento di destra Diventerà bellissima, fondato dal governatore Nello Musumeci e dall’ex sindaco Raffaele Stancanelli. L’ex pidiellino succede a Puccio La Rosa, anche lui uomo di destra ma avvicinatosi di recente ai parlamentari Pd Luca Sammartino (Ars) e Valeria Sudano (Senato). Ieri La Rosa ha chiuso la sua reggenza illustrando l’accordo stretto con l’università di Catania che farà viaggiare gratuitamente sui mezzi pubblici i circa 45mila studenti dell’ateneo catanese.  

Il percorso politico di Bellavia, stabilmente nello schieramento conservatore, è iniziato all’università con Azione giovani, l’organizzazione giovanile di Alleanza nazionale. Avvocato, esperto in Diritto societario, nel 2005, all’età di 22 anni, l’allora rappresentante degli studenti al Senato accademico bloccò con il suo voto contrario il conferimento della laurea honoris causa in Filologia moderna a Franco Battiato, che qualche tempo prima aveva annunciato di voler lasciare Catania se Umberto Scapagnini avesse vinto le elezioni amministrative, come poi accadde. «Si scusi con la città», dichiarò Bellavia. «Questo qui neanche lo conosco», reagì il cantautore. Nel 2009, da consigliere comunale, fu invece autore dell’interrogazione che avviò il processo di sgombero del centro sociale occupato Experia, che si trovava in via Plebiscito. 

Frattanto il suo predecessore Puccio La Rosa lascia, non senza un velo di amarezza. «La presidenza del cda dell’Amt – spiega al telefono – non è un incarico politico, è un ruolo tecnico. E dovrebbe protrarsi per la durata di tre esercizi finanziari, ovvero per tre anni. La nuova amministrazione – prosegue La Rosa – ha invece scelto la strada dello spoil system. Per parte mia – conclude – non posso che essere orgoglioso dei risultati raggiunti dall’azienda nell’ultimo anno». 


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