Intervista all'ex consigliere comunale, oggi componente della direzione regionale dei democratici e leader della corrente Sinistra delle idee: «Si preannuncia uno scontro tra il sindaco uscente e il Movimento 5 stelle. Credo che in questo scenario occorra propendere verso questa soluzione»
Amministrative, Terminelli indica la strada al Pd «Il partito deve trovare un accordo con Orlando»
«A Palermo oggi c’è un’amministrazione di Centrosinistra che può essere rafforzata»
Ninni Terminelli, componente della Direzione regionale del Partito democratico e leader della corrente Sinistra delle idee, aggiunge la sua voce a quelle che in questi giorni hanno animato il dibattito sulle candidature per le vicine elezioni amministrative palermitane. E lancia una proposta clamorosa, l’appoggio del Partito democratico al sindaco uscente Leoluca Orlando.
«Lo scenario che noi di Sinistra delle idee auspichiamo prevede che il Pd vada nella direzione di un accordo con Orlando. C’è chi ha già siglato un patto con il primo cittadino per le amministrative, per esempio la lista delle sinistre».
Per quale motivo lei crede sia utile che il Pd, oggi all’opposizione a Sala delle Lapidi, componga la frattura con il sindaco?
«Si preannuncia uno scontro tra Orlando e il Movimento 5 stelle a Palermo. In politica bisogna essere realisti. Credo che in questo scenario occorra propendere verso questa soluzione»
Alcuni iscritti del suo partito hanno già annunciato di volersi candidare, di altri papabili ha parlato la stampa. Come la mettiamo?
«La vicenda delle candidature nel Pd è figlia del conflitto permanente. Dentro questa situazione è complicato avere un quadro lineare. Nel quadro attuale il vero protagonista è il conflitto tra le aree. Sinistra delle Idee chiede una tregua e propone di guardare agli obiettivi che si avvicinano e di pensare a un progetto comune».
Qual è la sua proposta?
«Bisogna avere rispetto per Palermo. Se sarà considerata un luogo nel quale la candidatura a sindaco è figlia della trattativa che snatura la politica o, ancora peggio, della concessione di un ruolo di sottogoverno dalla politica nazionale o regionale, allora il Pd andrà verso un disastro sicuro. Se, invece, si considererà una vera centralità e si proporrà un progetto distinto dalle alleanze, dalle dinamiche interne, allora si potrà fare bene. Tutto quello che per ora è in campo è figlio della disgregazione, della guerra permanente. Occorre dire le cose come stanno: molte aree del Pd – alcune pubblicamente, altre in privato – si propongono a Orlando. Bisogna che tutto il partito vada dal sindaco per ragionare».
Niente primarie di coalizione, dunque?
«L’alleanza con Orlando presuppone che il sindaco uscente non sia passi per le primarie. Se l’accordo non fosse chiuso, ipotesi sciagurata, il Pd non può che farle come da statuto».
E Ferrandelli?
«Lui ha dichiarato che la sua è una candidatura trasversale che non nasce dal Pd e che vede il partito come forza eventualmente a sostegno, precisando contemporaneamente che rimane un iscritto. Significherebbe avviare una fase di liberi tutti in cui una parte del Pd sta con lui, un’altra con Orlando e altre correnti con altri candidati. Verrebbe meno il modello partito, col rischio di farlo scomparire e di lasciare spazio a tante liste civiche».
Parliamo di lei. Si candiderà per il Consiglio comunale?
il mio impegno politico è stato sempre legato profondamente alla città. La mia intenzione è di spendermi ancora per Palermo. Siamo in una fase iniziale rispetto alle amministrative, ma io continuo a vedermi impegnato per la mia città».