Con un decreto, Crocetta ha ratificato il passo indietro della Regione in merito alla cessazione degli organi politici negli enti locali, nella parte che legava reciprocamente le sorti di primi cittadini e consigli comunali. I centri interessati sono Calatafimi Segesta, Valdina, Casteldaccia e Monforte San Giorgio
Amministrative, annullata decadenza dei sindaci In quattro Comuni non si voterà, sì ai commissari
Stop alla decadenza dei sindaci. La Regione ci ripensa e torna sui propri passi, cambiando la legge elettorale nella parte che riguarda la reciprocità dei rapporti tra consigli comunali e primi cittadini in tema di cessazione degli organi politici. La norma era stata introdotta l’anno scorso e aveva portato alla decadenza dei sindaci nel caso in cui i consigli comunali venissero meno per altre cause, come la mancata approvazione dei bilanci.
In seguito a ciò, e al pronunciamento del Consiglio di giustizia amministrativa che ha prodotto un parere chiesto da palazzo d’Orleans, a metà aprile Crocetta aveva firmato i decreti che sancivano la fine dell’esperienza amministrativa per i primi cittadini di San Piero Patti, Castiglione di Sicilia, Calatafimi Segesta, Valdina, Monterosso Almo, Casteldaccia, Monforte San Giorgio. Centri in cui si sarebbe ritornati al voto l’11 giugno.
Ma così non sarà: negli scorsi giorni, infatti, lo stesso presidente della Regione – dopo avere anche incontrato i sindaci e i rappresentanti di Anci Sicilia – ha firmato un nuovo decreto che annulla il precedente e che segue la legge regionale 7 dello scorso 5 maggio, nella parte in cui dice: «La cessazione del consiglio comunale per dimissioni contestuali della maggioranza assoluta dei componenti o per altra causa comporta la nomina, da parte dell’Assessore regionale per le autonomie locali e la funzione pubblica, di un commissario, il quale resta in carica sino al rinnovo degli organi comunali per scadenza naturale».
Tale cambio in corsa – anticipato peraltro dall’accoglimento da parte del Tar dei ricorsi presentati dai primi cittadini di San Piero Patti e Monterosso Almo – interessa soprattutto gli abitanti di Calatafimi Segesta, Valdina, Casteldaccia e Monforte San Giorgio, dove i seggi non saranno allestiti in attesa che scadano i cinque anni di legislatura. Nell’attesa i consigli comunali verranno sostituiti da commissari inviati dalla Regione. A Castiglione di Sicilia, San Piero Patti e Monterosso Almo, invece, si tornerà al voto perché, decadenza o meno, il quinquennio di amministrazione sarebbe finito proprio nel 2017.