In due dei principali Comuni del Palermitano al voto le dinamiche non sono ancora ufficiali a notte fonda. Se Pietro Puccio parla già da sindaco, a Partinico - che, con più di 15mila abitanti, prevede la possibilità di ballottaggio - è testa a testa tra Maurizio De Luca e Pietro Rao
Amministrative 2018, lo spoglio va a rilento A Capaci Puccio è avanti; duello a Partinico
A notte fonda, seppur a scrutinio ancora in corso, a Capaci la vittoria di Pietro Puccio sembra ormai netta. Sostenuto da una lista civica, Direzione Capaci, ma vicina al centrosinistra, con il 60 per cento circa delle sezioni scrutinate ha incassato 1921 voti, pari al 59,25 per cento, staccando il suo sfidante, Erasmo Vassallo, lista Siamo Capaci, di circa 600 voti. Vassallo, infatti, ha raccolto 1321 preferenze pari al 40,75 per cento del totale. Discreto il dato dell’affluenza registrato alle 23, del 62,14 per cento di votanti.
Puccio, che in passato ha ricoperto anche il ruolo di presidente della Provincia regionale di Palermo, tornerebbe alla guida del Comune di Capaci 24 anni dopo la sua precedente esperienza come primo cittadino. «Mi aspettavo questo risultato perché durante la campagna ho sempre sentito affetto e calore dalle persone – dice a caldo senza risparmiare frecciate ai suoi avversari – È stata fatta una campagna indecente, a volte anche contro di me, mentre noi abbiamo parlato dei problemi di Capaci e delle soluzioni, e questo ci ha premiato. In noi i cittadini hanno visto la freschezza del cambiamento e non possiamo deluderli». «Mi pare di capire che sia stata fatta una scelta netta», commenta Vassallo. Riguardo alle accuse di veleni lanciate dal suo avversario, replica: «Sono una falsità totale, semmai è stata costruita una campagna mediatica contro la mia persona. Ora, comunque, tocca rasserenare il clima – conclude – e noi faremo il nostro dovere all’opposizione».
Più combattuta la sfida di Partinico che, con i suoi oltre 31mila abitanti, è l’unico Comune tra i 26 del Palermitano al voto che superano la soglia dei 15mila cittadini e che potrebbe andare al ballottaggio del 24 giugno. L’ultimo dato sull’affluenza, quello delle 23, registra il 60,38 per cento di votanti, vale a dire 17.290 cittadini alle urne: un crollo di votanti, che in percentuale equivalgono a -11,55 rispetto alle amministrative del 2013. Alle due di notte, quando ancora di dati certi non si vede nemmeno l’ombra, i primi parziali raccontano un testa a testa fra Maurizio De Luca (Diventerà bellissima, Forza Italia, Rete civica,Idea Sicilia-Popolari autonomisti), con 1.563 voti (23%) e Pietro Rao (LEGAti a Rao sindaco salviamo Partinico, Alleanza dei Siciliani), con 1.454 voti (21%). Seguono la consigliera uscente e unica donna in corsa Maria Grazia Motisi, il candidato pentastellato Gaetano Costanzo, Mauro Nicolosi, l’ex consigliere e assessore storico Filippo Aiello, Salvatore Nobile e Gaetano Porcasi.
«I presidenti stanno andando a ruota libera, ognuno sceglie un metodo di spoglio diverso: chi è partito dai candidati a sindaco e chi invece dalle liste», commenta il presidente del consiglio uscente Aiello. «Un dato solamente sembra certo al momento – aggiunge -, e cioè il testa a testa fra il candidato di centrodestra De Luca e Rao. Speriamo di confermare il trend del 7,7 per cento del consiglio comunale e contestualmente che aumenti il mio come candidato, sono convinto che il risultato finale dovrebbe essere diverso rispetto a quello attuale».
D’accordo anche il portavoce della candidata Motisi, che parla di uno «spoglio contraddistinto da subito da una totale contraddizione, le percentuali cambiano di minuto in minuto, fare previsioni è impossibile». Sulla stessa linea anche Pietro Rao: «Quest’anno ho visto troppi presidenti e troppo giovani, in difficoltà a mettere in moto la macchina dello spoglio – commenta – Siamo comunque soddisfatti, in questa campagna elettorale siamo partiti per ultimi, dovevamo recuperare e l’abbiamo fatto, va bene così. Il dato che mi sconforta è quello, però, delle troppe schede annullate, c’è qualcosa che non funziona nel meccanismo, la gente non ha capito bene come si vota. Spero di arrivare al ballottaggio, lì sarà tutto più facile perché non ci saranno più le liste, ma conterà il singolo e la fiducia che gli si vorrà accordare».