La sua esperienza è durata meno di quattro mesi. Alla base della decisione ci sarebbero gli screzi con il sindaco e le opposizioni sulla gestione dell'azienda, giudicata troppo personalistica. Anche una fetta di dipendenti e dirigenti lo aveva sfiduciato
Amg, il presidente Pagliaro si dimette L’epilogo scontato dopo giorni tribolati
Il presidente dell’Amg Mario Pagliaro si è dimesso dopo un colloquio con il sindaco Leoluca Orlando. L’amministrazione comunale lo ha confermato con una nota ufficiale nella quale il primo cittadino lo ringrazia «per la passione con cui ha affrontato questo incarico in questi mesi». È lo scontato epilogo delle ultime, tribolate settimane. Nominato soltanto ad agosto, Pagliaro paga la sua gestione «poco diplomatica». Una schiettezza che lo aveva portato a esprimere in Consiglio comunale forti perplessità sull’operato dell’azienda negli anni passati. «C’è tanto lavoro da fare e abbiamo bisogno di nuove leve qualificate», era stato il suo appello.
Troppo tecnico e poco politico, insomma. Tanto che Orlando, durante un incontro con la Cisl, aveva detto chiaro e tondo: «Se c’è qualche presidente che non va si sostituisce. Le scelte dei presidenti sono responsabilità mia: come li nomino, li revoco. Uno può essere uno scienziato, ma l’azienda deve funzionare». Detto, fatto. I grattacapi per Pagliaro erano iniziati poche settimane fa con la lettera di sfiducia di una settantina di dipendenti. Poi il consiglio amministrazione aveva bocciato la sua proposta di avocare a sè le deleghe per l’energia e la pubblica illuminazione. Infine lo scontro in aula con le opposizioni sui metodi di gestione dell’azienda. A nulla sono valsi il deciso impulso dato ai lavori di manutenzione dell’illuminazione pubblica, l’avvio del cantiere per la nuova sede in via Tiro a Segno e le iniziative per tagliare i consumi del Comune e risparmiare migliaia di euro sulla bolletta della luce, come le nuove lampade a led di Palazzo delle Aquile. Fino alla nomina del successore l’incarico sarà svolto dal vice Giampaolo Galante.