Oggi i lavoratori dell'azienda, che nei giorni scorsi ha annunciato a Palermo 1670 licenziamenti, si sono dati appuntamento davanti alla sede di uno dei maggiori committenti per «richiamarla alle sue responsabilità». Da quando l'impresa ha annunciato i tagli al personale si sono moltiplicate le iniziative a difesa del posto di lavoro
Almaviva, dipendenti davanti alla Wind In via Libertà blocchi stradali e proteste
Non si ferma la protesta dei dipendenti Almaviva, dopo l’annuncio di 1670 licenziamenti a Palermo. Questa mattina circa 300 persone si sono date appuntamento davanti a Palazzo Gamma, sede di Wind, principale committente dell’azienda guidata da Marco Tripi. E si sono registrati anche nuovi blocchi stradali. Un gruppo di lavoratori sta manifestando in via Libertà, proprio nei pressi di via Cordova, dove ha sede il call center.
Questa è solo l’ultima delle iniziative di sensibilizzazione verso i committenti, dopo quella di mercoledì davanti alla sede dell’Enel, dove però Almaviva ha perso la commessa, e quella che si è svolta in via Pacinotti, strada che ospita la sede della Telecom. I lavoratori puntano l’indice contro le gare all’eccessivo ribasso e contro le delocalizzazioni, che portano a riduzioni salariali definite inaccettabili.
Nei prossimi giorni è previsto un presidio permanente dei lavoratori Almaviva in via Ruggero Settimo e un colloquio con il Vescovo della città
«I committenti devono assumersi la responsabilità delle logiche economiche senza scrupoli che stanno determinando il collasso del settore dei call center», dice Rosy Contorno segretario regionale della Uilcom-Uil. «Colossi come Telecom, Wind, Enel, Sky, non possono e non devono ignorare che migliaia di lavoratori, che da oltre 10 anni gestiscono il loro customer e oggi rischiano il posto di lavoro a causa delle scelte di delocalizzazione e di ricerca del massimo guadagno».