Almaviva Contact, il gigante della comunicazione e dei call center che per anni in Sicilia, in particolar modo a Catania nella ex sede di Misterbianco, ha impegnato migliaia di lavoratori, ha deciso di chiudere definitivamente i battenti e abbandonare il settore.Nel corso degli anni l’azienda, impegnata come outsourcer per i maggiori gestori telefonici nazionali, aveva già […]
Almaviva Contact, Catania addio!
Almaviva Contact, il gigante della comunicazione e dei call center che per anni in Sicilia, in particolar modo a Catania nella ex sede di Misterbianco, ha impegnato migliaia di lavoratori, ha deciso di chiudere definitivamente i battenti e abbandonare il settore.
Nel corso degli anni l’azienda, impegnata come outsourcer per i maggiori gestori telefonici nazionali, aveva già mostrato difficoltà nella gestione delle risorse, additando la colpa ai costi troppo bassi del lavoro nell’ambito dei call center e alla concorrenza “sleale” dei paesi dell’Est.
Lunedì scorso a seguito di un incontro con le principali sigle sindacali, l’azienda ha inviato una nota comunicando la decisione di abbandonare definitivamente il mercato CRM (call center) e, di conseguenza, la totale dismissione del sito di Catania, dove attualmente lavorano in smartworking circa 650 impiegati, distribuiti tra la commessa Vodafone e il 1500, il servizio di pubblica utilità istituito dal Ministero della Sanità in occasione dell’emergenza Covid-19.
Non è ancora certo il destino dei 650 dipendenti, attualmente sono in corso delle trattative tra Almaviva, Vodafone e i sindacati per indire una gara d’appalto per la cessione delle commesse ad un’altra azienda.
“Il nostro obiettivo è non perdere neanche un posto di lavoro -ha dichiarato Gaetano Cristaldi, segretario Uilcom, intervenendo all’interno di “Sveglia la Notizia”, rassegna stampa di Radio Fantastica e Sestarete TV-. Per quanto riguarda i 400 lavoratori circa della commessa Vodafone, questi seguiranno la commessa presso il nuovo fornitore. Per i 200 lavoratori circa impegnati nella commessa 1500, la soluzione è invece politica; in attesa del nuovo Governo, vedremo cosa accadrà nelle prossime settimane. Come sindacato non escludiamo nulla; dobbiamo essere ascoltati e trovare una soluzione”.