Stupisce e inquieta un articolo pubblicato da Sud Press, quotidiano on line molto addentro ai fatti politici che vanno in scena all’ombra dell’Etna. Il titolo è lancia un interrogativo che già dice tutto: “Lombardo padrone della lista del Pd'”. Il riferimento, ovviamente, è alla lista del Partito democratico nel collegio di Catania per le elezioni regionali del prossimo 28 ottobre.

L’articolo comincia con una precisazione sul candidato di Pd e Udc alla presidenza della Regione siciliana, Rosario Crocetta.

“Rosario Crocetta – leggiamo su Sud Presso – ha dichiarato che lui accordi sottobanco non ne fa e noi vorremmo credergli ed anzi abbiamo il dovere di farlo fino a prova contraria. Aggiunge Crocetta che lui non ha alcun veto da porre con chi ha rotto con Lombardo. Ora, pur volendo credere a Crocetta, succede però che l’evidenza della prova contraria finisca per contraddirlo”.

E qui il quotidiano comincia  a snocciolare alcuni fatti che non sembra facile confutare. Anzi. “Basterà fare un giro per Catania – leggiamo sul quotidiano – per osservare la gigantografia di Tony Barbagallo candidato ella lista del Partito Democratico. Ma Tony Barbagallo è risaputamente l’uomo più vicino al Senatore Giovanni Pistorio e Sindaco di Pedara per due mandati sotto le insegne dell’Mpa. Non risulta adSud Press alcuno che Barbagallo si sia allontanato da Lombardo, né che abbia abiurato il lombardismo, a meno che ciò non avvenga con rituali segretissimi ed ignoti ai cittadini comuni”.

“Allo stesso modo – leggiamo sempre su Sud Press – Elio Tagliaferro è in campagna elettorale per sé ed a sostegno di
Crocetta, ma non risulta che abbia abbandonato Lombardo, né che abbia pronunciato abiura. Spiace poi che Crocetta liquidi la vicenda del voto di scambio, addebitata da un servizio televisivo che lo documentava al Tagliaferro, come gossip ed anzi inquieta che da un uomo della sua storia possa venire tanta sufficienza”.

Quindi le considerazioni finali: “La sensazione, ad oggi, e diremmo gli indizi gravi, univoci e concordanti raccolti ci portano ad affermare che la Lista del Partito Democratico (nel collegio di Catania ndr) la sta facendo Raffaele Lombardo. Il rischio è che i parlamentari del PD scuotano l’albero con i loro candidati e che Lombardo raccoglierà i frutti, cioè gli eletti”.

Poi il passaggio più ‘cattivo’: “Le malelingue poi – si legge sempre su Sud Press – insinuano che il Pd sia invece ben consapevole di tutto ciò e che stia chiedendo il soccorso mortale a Lombardo perché terrorizzato di non raggiungere in Sicilia il quorum del 5 per cento (lo sbarramento non raggiunto il quale una lista non ha diritto ad avere propri rappresentanti all’Ars ndr)”.

Ma le cose stanno veramente così? Sulla vicenda c’è, infatti, un’altra interpretazione. E cioè che questa storia dei candidati di Lombardo nel Pd sarebbe stata messa in giro per indebolire la posizione di Lombardo a Catania e, quindi, per indebolire anche la candidatura di Gianfranco Miccichè alla presidenza della Regione siciliana.

In prima pagina, foto di uno dei simboli di Catania – l’elefantino – tratta to yukiba.it