Mentre cresce il fervore e si alza lo scontro elettorale a colpi di querele, altri in sicilia viaggiano controcorrente. E' il caso del movimento "i gattopardi sicilia". Espressione di un manifesto politico che ha preso le distanze dai partiti tradizionali. Un gruppo vasto di intellettuali - professionisti, imprenditori, dirigenti, operai pensionati e cittadini comuni - che ha detto basta al vecchio stereotipo partitico. (a destra, foto tratta da osservatorio-sicilia. Itcondividi)
“Alla Sicilia serve l’Indipendenza”
Mentre cresce il fervore e si alza lo scontro elettorale a colpi di querele, altri in Sicilia viaggiano controcorrente. E’ il caso del movimento “I Gattopardi Sicilia”. Espressione di un manifesto politico che ha preso le distanze dai partiti tradizionali. Un gruppo vasto di intellettuali – professionisti, imprenditori, dirigenti, operai pensionati e cittadini comuni – che ha detto basta al vecchio stereotipo partitico. (a destra, foto tratta da osservatorio-sicilia.itCondividi)
Un gruppo che ha declinato ogni avance e proposta politico-elettorale. Troppo distanti le posizioni con tutte le attuali componenti che costituiscono lo scenario elettorale del prossimo 28 ottobre. Aggregati politici considerati dal movimento maturi e ‘sfatti’. Una critica feroce e senza appelli, quella dei “Gattopardi”. Sotto accusa la carenza di idee, programmi e certezze sul futuro della Sicilia e dei siciliani da parte delle forze politiche in campo.
A spiegarcelo il presidente dei “Gattopardi”, Vincenzo Allegra, in una lettera inviata alla nostra redazione che volentieri pubblichiamo.
“Non vogliamo, né padrini, né padroni. Siamo e restiamo i Pionieri per l’indipendenza Siciliana .
I ‘Gattopardi Sicilia in occasione delle prossime elezioni regionali non si schierano con alcuno. Restano convinti che per uscire dallo stallo amministrativo e politico in cui si trova il Sistema Sicilia occorre un profondo processo di innovazione. E per farlo serve puntare sulla promozione dello strumento dellIndipendenza, quale leva per un mutamento generazionale della classe politica. Una moderna società che non solo si vesta di volti ed uomini ‘puliti’, ma che getti le basi di una rivoluzione culturale.
“Serve uno slancio forte e convinto che, facendo leva sullorgoglio della sicilianità, possa puntare al ribaltamento delle regole e dei sistemi che fino ad oggi hanno visto la nostra terra come luogo di conquista. Una sorta di ‘Colonia’ per i poteri economico-finanziari del Nord.
“Nella giornata di Ieri il Movimento, riunitosi in assemblea a Catania, ha altresì dibattuto e deciso di promuovere lautonomia compiuta della Sicilia. Diversi i vantaggi che con essa se ne ricaverebbero. Il tutto attraverso 5 punti programmatici:
1. Labbattimento del carico fiscale su tutti settori produttivi siciliani, partendo dallagroalimentare ed artigianale.
2. La riduzione del costo dellIva per chi consuma e compra prodotto siciliano. Inteso come strumento essenziale verso un’Indipendenza finanziaria prima ancora che amministrativa e politica.
3. Che si applichi un pedaggio alle merci ed ai mezzi che entrano in Sicilia. Questo potrà essere uno strumento di riscatto finanziario su cui fare leva per innescare un volano di sviluppo economico.
4. Lo sviluppo incentrato sui meccanismi della sostenibilità a 360°. Riscatto del territorio, dellambiente, delleconomia e del patrimonio culturale. Crediamo quindi che ciò sia possibile e lo pensiamo realizzabile attraverso lo strumento di democrazia diretta.
5. Referendum popolare, con cui fare rifiorire lorgoglio dessere siciliani ed con cui innescare un grande processo di crescita e di consapevolezza. Strumento essenziale di ogni reale cambiamento.
I Gattopardi sono fermamente convinti che i tempi siano maturi per far risorgere limpeto del popolo siciliano e con esso rompere le catene che ci hanno legati ad un “Sistema Stato” che ormai è morente.
La Sicilia ha tutte le carte in regola e le prerogative statutarie per proporsi e posizionarsi come punto di riferimento di processi/prodotti che investendo tale filosofia operativa possano attivare modelli economici nuovi. Un approccio innovativo che possa dare concretezza alle aspettative dei siciliani che non vogliono andare via”.