Alla Commissione invalidi dell’Asp di Palermo si nominano pure i morti…

Un morto nominato alla Commissione invalidi dell’l’Azienda sanitaria provinciale di Palermo. Possibile? Lo racconta Totò Lentini, che sarà pure un parlamentare regionale dell’Udc, ma che le cose le dice lo stesso. Soprattutto in materia di sanità. Lo ha fatto con l’Azienda ospedaliera  ‘Civico’ di Palermo. E torna a parlare a proposito di cose non proprio cristalline in materia di invalidi.

“Nonostante i ripetuti richiami sulle tante e palesi irregolarità – dice Lentini in un comunicato – l’Azienda sanitaria provinciale (Asp) di Palermo sembra intenzionata a persistere nell’errore: la nomina delle Commissioni invalidi, annunciata per il 26 novembre prossimo, rischia di essere un atto totalmente illegittimo, oltreché gravemente inopportuno visto l’approssimarsi dello scadere della carica (precaria per definizione) del Commissario straordinario”.

“Già mesi or sono, con diversi atti ispettivi (cui l’ex assessore non ha mai risposto)- prosegue il deputato regionale dell’Udc – avevo sollevato numerosi e documentati rilievi sull’irregolarità delle procedure, tanto che la stessa Azienda aveva dovuto già, una prima volta, fare ‘dietrofront’ di fronte agli esiti grotteschi della sua decisione (componente già deceduto alla data della nomina, un’intera famiglia a comporre la stessa commissione, ecc…). Adesso, nonostante il buon senso imporrebbe all’ex manager di astenersi, sembra s’intenda riproporre tal quale lo schema viziato da palesi violazioni di legge”. (a sinistra, foto tratta da cavecanemenonsolo.blogspot.com)

“In particolare – prosegue il parlamentare centrista – sembra s’intenda ugualmente procedere alla nomina dei ‘segretari’ di Commissioni, figure non previste dal vigente ordinamento (come confermato peraltro da una specifica sentenza del Tar e da un parere dello stesso assessorato) e che andranno pesantemente ad interferire col corretto funzionamento delle Commissioni, il cui supporto amministrativo è demandato, per legge, al personale delle segreterie già esistenti”.

“Pesanti perplessità – aggiunge Lentini – insorgono inoltre sui requisiti richiesti per la nomina alla carica di presidente: la legge 295 richiede la specializzazione in medicina legale senza in alcun modo ammettere titoli ‘equipollenti’. E’ altresì da rilevare  come l’intera procedura, oltre che viziata dalle palesi irregolarità sopra dette, appare illegittima nella parte in cui non risponde al requisito, richiesto dalla legge e confermato anche questo dal Tar, che la selezione dei componenti avvenga mediante selezione concorsuale ad evidenza pubblica”.

“La situazione che verrebbe a determinarsi – dice sempre il parlamentare regionale dell’Udc – rischia, oltre che di danneggiare pesantemente la stessa Azienda ed esporla agli inevitabili ricorsi in sede giurisdizionale, anche di ricadere sugli utenti”. (a destra, l’onorevole Totò Lentini)

“Perciò – conclude il deputato – pur auspicando in un opportuno ripensamento da parte del Commissario che eviti gravi problemi ad operatori e cittadini, annuncio fin d’ora che procederò a rimettere gli atti dell’intera vicenda all’attenzione tanto del nuovo Governo quanto alla Corte dei Conti: non è tollerabile che si possano ammettere errori ed illegittimità in un settore tanto delicato per i pazienti e per l’intera società”.

Redazione

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