L'avvocato si tira fuori dalla corsa per le Amministrative del prossimo 5 giugno dopo le vicende giudiziarie che hanno portato all'arresto dell'ex vicesindaco. «Nella vita non mi sono mai sottratto al dovere della verità e all'assunzione della responsabilità». I contendenti: «Bel gesto»
Alcamo, Benenati rinuncia dopo gli arresti «Perricone è stato uno dei miei sostenitori»
«Non si può andare in paradiso a dispetto dei santi e non essendomi consentito un formale ritiro, ho preso la decisione di non portare avanti la mia candidatura». Giuseppe Benenati si chiama fuori dai giochi per la corsa alla poltrona di sindaco di Alcamo. Il candidato, sostenuto dalla lista del Psi di Nino Oddo, fa un passo indietro dopo le vicende giudiziarie che hanno portato all’arresto dell’ex vicesindaco Pasquale Perricone nell’ambito dell’operazione Dirty affairs, che ha smantellato un presunto sistema di pilotaggio di appalti pubblici.
«Nella vita non mi sono mai sottratto al dovere della verità e all’assunzione della responsabilità per cui non ho nessuna remora ad affermare che uno di quelli che con maggiore insistenza mi aveva chiesto di continuare nella candidatura è stato Pasquale Perricone, che è stato poi uno dei tanti miei sostenitori» dice Benenati in una nota, in cui non prende le distanze dal politico arrestato, mantenendo una posizione garantista e ribadendo la fiducia in un sistema costituzionale della presunzione di innocenza.
Apprezzamento per il gesto del candidato arriva anche dai contendenti alle Amministrative. «L’avvocato Benenati – dicono gli avversari di Alcamo Bene comune, lista che fa capo a Sebastiano Dara – rendendosi conto delle non più sostenibili incongruenze all’interno del suo schieramento, ha deciso di togliersi dai riflettori, proprio per tutelare la sua dignità e onorabilità. Speriamo che anche gli altri che hanno simili ragioni di imbarazzo facciano le stesse considerazioni e prendano esempio dal suo beau geste».