Ci risiamo, albert colpisce ancora. Il primogenito è nato. Proprio così e non se laspettava nessuno tra gli addetti ai lavori. Mentre il caldo torrido africano sfianca le menti più sopraffine e brucia ogni cosa, nonostante la chiusura pomeridiana, si muove qualcosa. Gli uffici di via ausonia, a palermo - sede dell'assessorato regionale all'istruzione e alla formazione professionale, sfornano il primo decreto di impegno dellavviso 20.
Al via il primo decreto sull’Avviso 20
Ci risiamo, Albert colpisce ancora. Il primogenito è nato. Proprio così e non se laspettava nessuno tra gli addetti ai lavori. Mentre il caldo torrido africano sfianca le menti più sopraffine e brucia ogni cosa, nonostante la chiusura pomeridiana, si muove qualcosa. Gli uffici di via Ausonia, a Palermo – sede dell’assessorato regionale all’Istruzione e alla Formazione professionale, sfornano il primo decreto di impegno dellAvviso 20.
Si tratta di una piccola somma – poco meno di 20 mila euro ma è pur sempre un inizio. Somma già registrata dalla Ragioneria. Risale a qualche giorno fa, il provvedimento: e precisamente al 13 luglio 2012. Si tratta di somme relative allambito della formazione permanente dellAvviso n.20. Proprio così, il martoriato bando finalmente compie in avanti i primi passi.
Ma il colpo di scena: il decreto non riporta la firma del dirigente generale del dipartimento. Accade anche questo nella gestione frizzante di Albert, che la firma apposta è solamente quella del dirigente del servizio.
Qualche mala lingua ricorda che lAvviso 20 prevede, allarticolo 8, che sia il dirigente generale a siglare i provvedimenti. Come da lui stesso più volte precisato e dichiarato, lAvviso 20 è un bando lex specialis. Significa, cioè, che il contenuto previsto dallAvviso 20 deve essere rispettato sia dalla Stazione appaltante, sia da tutti i partecipanti-beneficiari.
Tale chiacchierone non sa, però, che Albert, uomo dalle mille risorse, può essere impegnato a fare dellaltro. E anche lui umano, non pensate? Quindi, il dirigente generale del dipartimento Istruzione e Formazione professionale avrà certamente delegato il suo subalterno, cambiando magari in corso dopera la regola. Lui ha il ruolo per farlo. E lAutorità di Gestione del Fondo sociale europeo (Fse) in Sicilia. E’ colui che, in pratica, sovrintende al rispetto delle regole del Vademecum per l’Fse. Una sorta di codice civile al quale tutti devono attenersi scrupolosamente nel manipolare anche un solo euro proveniente dallUnione Europea. E tutto nella normalità. Figuriamoci. O no?
Ciò che invece appare non proprio nitido e chiaro è come lente di formazione beneficiario del futuro pagamento dovrebbe poter entrare in possesso della somma. Attenzione, caro lettore esperto e preparato sullargomento, non fraintendiamoci. Lente in questione – chiariamolo – è titolato e legittimato ad ottenere le somme previste dal progetto finanziato nellAvviso 20. Infatti, del 25% della somma, pari al 50% dellintero finanziamento ottenuto, può entrarne in possesso, previa presentazione di Atto di Adesione e progetto esecutivo.
La questione è unaltra. Può un ente di formazione incassare la somma di cui al decreto di impegno senza avere avviato lattività didattica? Avviare lattività didattica vuole dire aprire le aule ed effettuare le lezioni. Questo è il vero dilemma. Il momento di maturazione del diritto allincasso della somma è determinante per giustificarne il possesso. Pare che su questa vicenda vi sia una avvertenza della Ragioneria, postata in sede di registrazione del suddetto decreto.
Non vogliamo essere Cassandra fino in fondo, ma – di certo – Albert non ci fa una bella figura. Diciamo che, probabilmente, non comincia bene la fase operativa e gestionale dell’Avviso 20. Vediamo di chiarire ulteriormente il concetto. Per ottenere il successivo 25% del finanziamento, lente gestore dovrà prima raggiungere il 50% delle attività daula. Se questo è il ragionamento…
E poi, qualcuno ci ha riferito che il cofinanziamento regionale, necessario per lo sblocco dei fondi comunitari, pare non sia ancora disponibile. Ma anche qui, non cè problema. Cosa volete che sia il 10% di fondi regionali (ai quali aggiungere la quota nazionale pari al 20%) da reperire sui circa 20 mila euro del decreto di impegno in questione? La cosa che lascia di stucco è che parrebbe pericoloso lapproccio – se questo è – che vedrebbe lemissione, di volta in volta di singoli decreti di impegno. Accompagnati ognuno da apposita copertura ad hoc. Cioè con la somma che si troverebbe sul momento, raschiando le ‘casse’ regionali.
Nulla di strano che non sia cosi. E pur vero che Albert – per esempio – pare abbia cancellato il criterio della unicità funzionale del finanziamento. Unicità necessaria a garantire lofferta formativa in Sicilia con una adeguata copertura finanziaria.
Unicità che aveva costituito il pilastro della programmazione nei trentanni precedenti. Uno scenario, questo, un po’ raccapricciante – ripetiamo, qualora dovesse risultare vero – che andrebbe letto su due livelli. Il primo è quello politico-elettorale, che farebbe scivolare nel rischio clientelismo. Come dire, chi prima arriva meglio alloggia. Il secondo, giuridico, racchiuso nella seguente domanda: è possibile rispettare i criteri di trasparenza, legalità ed integrità nellazione della Pubblica Amministrazione? Come garantire limparzialità?
Sono dubbi che rileviamo e che legittimamente solleviamo nell’eventualità che le indiscrezioni dovessero trovare fondamento. Cosa farà la Corte dei Conti, ovviamente non è dato sapere. ‘Visterà’ il provvedimento o no? E una questione che ci riguarda poco. la magistratura contabile va rispettata e lasciata fuori da condizionamenti esterni. Ciò che conta sarà leffetto che produrrà la legittima decisione del ‘vistare’ o no.
Lincongruenza, lennesima, della gestione Albert, rischia di produrre ambigui precedenti. Quali siano al momento non è dato sapere. Un elemento sembrerebbe inconfutabile, per ogni passo in avanti, Albert ne compie tre indietro. Parapenaeus longirostris docet.