Al congresso della Fabi di scena Matteo Arpe, Sileoni e Carrmelo Raffa

L’EX MANAGER DI CAPITALIA VIENE TENUTO IN ‘PANCHINA’. MENTRE PERSONAGGI CHE VALGONO POCO O NULLA DISTRUGGONO LE AZIENDE DI CREDITO

“La bravura della banca non è solo gestire soldi, ma intervenire quando il cliente sta scivolando in sofferenza”. Parola di Matteo Arpe, già ai vertici di Capitalia, tra gli protagonisti, oggi, del congresso nazionale della FABI, la più importante e rappresentativa organizzazione sindacale dei bancari del nostro Paese.

Dice di Arpe Lando Maria Sileoni, segretario nazionale della FABI: “Arpe è personaggio scomodo e fuori dal coro, perché ha idee innovative e una marcia in più rispetto ad altri banchieri. Ha contribuito a risanare senza lacrime e sangue la Banca di Roma”.

“Purtroppo in Italia le cose non vanno così ed il sistema bancario poi funziona male a causa di scelte di manager improntate alla salvaguardia dei poteri forti del Paese”. Così ha esordito Carmelo Raffa, leader della FABI siciliana, nel breve intervento al dibattito con Matteo Arpe, ex amministratore delegato di Banca di Roma prima e subito dopo di Capitalia dal 2000 al 2007.

Nella fase iniziale Matteo Arpe guidò il processo d’integrazione del Banco di Sicilia in Capitalia. Oggi Arpe ha riconosciuto, in risposta ad una domanda formulata da Raffa, che l’acquisizione del Banco di Sicilia si dimostrò vincente per Banca di Roma e Capitalia e contribuì al processo di risanamento del Gruppo bancario.

Raffa ha riconosciuto ad Arpe il merito di aver accolto la proposta della FABI relativa ai ricambi generazionali che prevedeva l’apposita selezione dei figli dei dipendenti che decidevano di andare anticipatamente in esodo.

“Noi della FABI – dice Raffa – non ci scandalizziamo di ciò, perché tuteliamo fino in fondo i nostri rappresentati e non abbiamo quindi nessun problema a fare ciò pubblicamente e senza nasconderci. Sindacalisti di altri settori preferiscono agire con logiche carbonare e magari lo fanno in Aziende cosiddette pubbliche”.

Matteo Arpe era entrato in Banca di Roma-Capitalia con un Gruppo in profonda crisi e con titolo bancario del valore di centesimi 0,50 e fu cacciato dal potente Cesare Geronzi quando il titolo aveva superato gli otto euro.

Con la cacciata di Arpe, nel 2007 si effettuò l’acquisizione del Gruppo Capitalia (Banca di Roma, Banco di Sicilia e Bipop Carire) da parte di Unicredit Group allora capitanato da Alessandro Profumo.

Mentre il personale veniva chiamato a fare sacrifici qualcuno ci godeva. E chi poteva essere? Cesare Geronzi che veniva chiamato prima in Mediobanca e poi alle assicurazioni Generali.

Ed Arpe? Fa l’imprenditore in proprio ed i poteri forti, anziché pensare al bene delle Banche, continuano a mantenerlo in panchina e fuori dai giochi. In questo modo in alcuni Gruppi Bancari si ritrovano nelle posizioni di manager dei semplici improvvisatori.


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Leonardo Caffo, catanese. Fumettibrutti (Josephine Jole Signorelli), catanese. Fulvio Abbate, palermitano. La Sicilia contro Chiara Valerio. È la Sicilia, infatti, a essersi resa protagonista dell’abbattimento delle statue raffiguranti Chiara Valerio, iniziando la rivolta contro il regime amichettistico sotto il quale viviamo.Ricapitolando.Chiara Valerio, scrittrice, editrice, attivista, radiofonica, televisiva, premiata, capa assoluta di una certa parte del […]

Sul nuovo social network X, tale Esmeralda (@_smaragdos), commenta un articolo del Domani a proposito dei finanziamenti alla Cultura elargiti dai Fratelli d’Italia siciliani: «Amici, soldi (pubblici) e politica. In Sicilia tutto fa brodo. Su questo penso non leggerò un commento croccante di Ottavio Cappellani. Perché gli amici so’ amici, gli ex amici so’ nemici». […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]