Il dato è di poco superiore a quello di cinque anni fa, quando però la tornata elettorale era divisa su due giorni. Chiamata la digos per arginare la presenza di individui armati di volantini e liste di fronte ai seggi elettorali
Affluenza a picco, solo 37.55 per cento alle 19 Polemica ai seggi: «Galoppini orientano il voto»
«Si comunica che a Palermo alle ore 19.00 hanno votato 209.588 aventi diritto, pari al 37.55 per cento degli elettori». La nota del Comune non lascia spazio all’immaginazione: l’affluenza, quando mancavano solo 4 ore alla chiusura dei seggi è a picco. Un dato che ricalca sì, per grandi linee, quello del 2012, ma quella volta le giornate a disposizione per il voto erano due, non una. Intanto è allarme galoppini. Tante le denunce contro alcuni individui pronti a indottrinare volantini alla mano la gente all’ingresso dei plessi scolastici in cui si vota. E non si fermano i sospetti sulla regolarità dell’azione di queste persone.
«Abbiamo denunciato diversi episodi di controllo del voto davanti ai seggi di Borgo Nuovo, Arenella, Cep e Sperone. Seggi presidiati militarmente da galoppini con elenchi alla mano e fac-simili per orientare il voto». Accusa il deputato di Sinistra Italiana Erasmo Palazzotto, che punta il dito contro il candidato opposto alla sua coalizione: Fabrizio Ferrandelli, a cui chiede di placare i propri sostenitori.
Gli fanno eco da Sinistra comune, dove si dicono «molto preoccupati per queste ore di massima affluenza, nelle quali è indispensabile incrementare la presenza delle forze dell’ordine. Abbiamo già visto a Palermo a cosa portano simili pratiche di distorsione del voto e distruzione della democrazia. Di certo non vogliamo che questo si ripeta. Stiamo valutando di sporgere denunce circostanziate sui gravissimi episodi registrati davanti a diversi seggi elettorali».
E fioccano anche gli sms e i messaggi social e Whatsapp elettorali da parte dei candidati, con appelli accorati a tirare la volata finale e con le relative denunce da una parte dall’altra per un operato che non sembra troppo corretto.