«Non abbiamo alcuna intenzione di aprire le ostilità», mette le mani avanti il segretario della Camera del lavoro di Catania, Giacomo Rota. Inanellando, però, una serie di contestazioni nei confronti della società di gestione di Fontanarossa
Aeroporto, la Cgil striglia la Sac dell’ad Nico Torrisi «Serve maggiore rispetto dei diritti dei lavoratori»
«Con Nico Torrisi amministratore delegato, la Sac mette in discussione anche il contratto collettivo nazionale. Serve una clausola sociale di sito per la salvaguardia dei lavoratori». A muovere le accuse nei confronti dei vertici Sac, la società che gestisce lo scalo di Fontanarossa, è il segretario generale della Camera del lavoro di Catania, Giacomo Rota. Seduti, accanto a lui, alla conferenza stampa tenutasi questa mattina in via Crociferi 40 (sede Cgil), ci sono il segretario generale della Filt Cgil Alessandro Grasso e il responsabile regionale e provinciale del trasporto aereo, Salvatore Blanco.
Tutti sul piede di guerra per salvaguardare i diritti degli operatori dell’aeroporto Vincenzo Bellini e di tutti i lavoratori «outsider e insider». «Il paradosso – aggiunge Grasso – è che il Ccn è stato firmato da Assaeroporti di cui Sac fa parte». L’associazione italiana gestori aeroporti conta al suo interno 35 società operanti in 42 aeroporti civili italiani, e tra queste c’è anche la società di gestione guidata dall’ad Nico Torrisi. «Non abbiamo alcuna intenzione – sottolinea Rota – di aprire le ostilità con la Sac e l’amministratore delegato, ma vogliamo richiamarlo a una più corretta interpretazione del dialogo col sindacato e a un maggior rispetto dei diritti dei lavoratori dell’aeroporto, persone serie che fanno innumerevoli sacrifici per tenere in piedi lo scalo di Catania».
La preoccupazione di lavoratori e sigle sindacali è forte. Per questo il 23 settembre si terrà un tavolo di confronto tra i rappresentanti di tutte le sigle, la Sac e l’Enac, e le aziende private, per fare il punto su una delle questioni chiave più complesse: la gestione dell’handling, cioè il complesso di operazioni relative al carico, lo scarico, il controllo tecnico, la pulizia, il rifornimento di un velivolo e all’assistenza a terra dei passeggeri, e la clausola sociale di sito. Una data che per la Cgil dovrà segnare un decisivo «cambio di passo non più derogabile».
«Siamo stati convocati – spiega Grasso – da Enac, Sac, e dalle tre società di handling perché, da più di un anno, dobbiamo ratificare la clausola sociale del sito aeroportuale». Ovvero la clausola che, ai sensi dell’articolo 50 del Codice dei contratti pubblici, le stazioni appaltanti inseriscono nella gara al fine di promuovere la stabilità occupazionale del personale impiegato. Necessaria «per garantire delle regole in un sistema che al momento ne è sprovvisto».
Ad aggravare il quadro il rischio licenziamento per alcuni dipendenti delle aziende che si occupano dell’handling. «Due aziende su tre – prosegue Grasso – usufruiscono già di ammortizzatori sociali. Terminati questi, se non ci sono degli interventi chiari di Sac, almeno 50 dipendenti a tempo indeterminato verranno licenziati». Tutto ciò influisce sui livelli di prestazione dei servizi. «Il vero male – sottolinea il sindacato – è che le tariffe che pagano le compagnie aeree alle società di handling sono le più basse di Italia. E ciò comporta una scadente qualità». Altra piaga che rischia di allargare la macchia dell’inefficienza è costituita da un parco mezzi fatiscente e poco adeguato alle esigenze dei passeggeri. «I mezzi sono vecchi di 18 anni – tuona Grasso -, chi prende l’aereo, ad esempio, si sarà accorto che spesso l’interbus è privo di aria condizionata. Va fatto un investimento serio».
Altro capitolo riguarda la situazione lavorativa dei dipendenti aeroportuali. «Abbiamo aperto un tavolo tecnico circa un anno fa – ricorda Grasso alla nostra testata -, ma al di là di annunci e proclami, non sono seguiti fatti concreti. Ci avevano promesso che sarebbero arrivati alla formulazione della clausola sociale di sito ma ad oggi non si è riuscito a fare nulla».
Sono due gli ordini di problemi: uno attiene ai circa 800 lavoratori delle handling, l’altro riguarda i dipendenti Sac. Vittime di uno «scollamento tra la dirigenza e gli operai». «Non si espongono – spiega Grasso – per evitare ritorsioni, ma su questo una riflessione seria la Sac dovrebbe farla».
Di questi e della più complessa questione della contrattazione inclusiva si parlerà il prossimo 17 settembre in occasione dell’assemblea pubblica organizzata dal sindacato a cui parteciperà anche il segretario generale della Cgil Maurizio Landini.