Mentre a Trapani Ryanair taglia sette rotte, forse anche per la scadenza dell'accordo commerciale, dall'altra parte dell'Isola verrà pubblicato un avviso per pubblicizzare i Comuni su stalli e riviste. I soldi arrivano da Regione, Camera di commercio ed ex provincia. Ma in futuro il fondo si potrebbe finanziare con la tassa di soggiorno
Aeroporto Comiso come Trapani sul comarketing Bando da sette milioni per aumentare il turismo
È stata sottoscritta nei giorni scorsi la convenzione tra la Soaco, la società di gestione dell’aeroporto di Comiso, e undici comuni delle province di Ragusa e Siracusa che hanno aderito al progetto per l’incremento dei flussi turistici al Pio La Torre. Una convenzione che ha visto, nel ruolo di intermediaria, anche la Camera di Commercio del Sud Est, impegnata adesso nel valutare la possibilità di stilare una seconda convenzione con Soaco e Libero consorzio comunale per mettere a disposizione dell’infrastruttura nuove risorse economiche.
Quasi sette sono i milioni destinati all’incremento dei flussi turistici nello scalo, di cui 4,9 milioni messi a disposizione dalla Regione con la legge 24 del 2016, 1,6 milioni di fondi Ex Insicem dell’ex provincia regionale di Ragusa e 380mila euro della Camera di Commercio di Ragusa. Il bando è per 26 mesi (dal novembre 2018 al dicembre 2020) ed è rivolto alle compagnie aeree per incrementare le presenze turistiche nell’area iblea pubblicizzando (sugli aeromobili, sulle riviste di bordo o sui siti delle compagnie aeree) i territori dei comuni aderenti alla manifestazione di interesse svoltasi nel giugno scorso. «Questi soldi, è bene precisarlo, – dice il presidente Soaco, Silvio Meli – non sono quelli della continuità territoriale, che ammontano invece a 42 milioni di euro circa per Trapani e Comiso (di cui 32 milioni stanziati dal governo nazionale e 10 milioni da quello regionale) e che seguono tutto un altro iter. I 4.9 milioni sono quelli che la Regione darà ai comuni per il rilancio turistico e che i comuni, questo è l’accordo, daranno alla Soaco».
La convenzione è stata siglata dai sindaci di Ragusa, Modica, Scicli, Ispica, Vittoria, Santa Croce Camerina, Acate, Monterosso Almo, Giarratana, Chiaramonte Gulfi e Palazzolo Acreide. All’appello, per quanto riguarda il Ragusano, manca solo Pozzallo e da Palazzo La Pira hanno spiegato che le ragioni sono da ricercare nel fatto che l’iter per l’adesione è stato avviato con la precedente giunta comunale. «La mancata partecipazione non è da attribuire a questa amministrazione – ha fatto sapere il sindaco Roberto Ammatuna – tant’è che, appena insediatomi, a fine giugno, ho cercato in tutti i modi, attraverso gli uffici comunali preposti, di aderire, ma purtroppo i tempi erano scaduti». Una presa di posizione che lascia intuire che, non appena ce ne sarà l’occasione, anche Pozzallo aderirà, non a caso Meli afferma che «Pozzallo parteciperà grazie alle somme aggiuntive messe a disposizione dalla ex Provincia Regionale e dalla Camera di Commercio, per cui i nomi e le bellezze di tutte le città iblee compariranno sugli stalli pubblicitari dell’aeroporto e all’interno degli aerei da e per Comiso». Almeno così dovrebbe essere.
La Camera di Commercio del Sud-Est, come detto, cofinanzierà il progetto con 380mila euro. «Questi fondi – spiega il segretario generale Vito D’Antona – sono quelli che il nostro ente ha accantonato a partire dal 2013, e che abbiamo intenzione di investire per rendere ulteriormente attrattivo il nostro territorio per le compagnie aeree. Poiché, però, per legge, non potevamo aderire alla convenzione con i comuni, stiamo pensando di farne un’altra a tre, con la Soaco e il libero consorzio. In questo modo noi porteremmo le nostre somme e il libero consorzio i fondi Ex Insicem. Proprio la scorsa settimana tutta la documentazione è stata consegnata a Catania, e si resta in attesa di una risposta». A breve, quindi, la giunta della Camera di Commercio si riunirà e valuterà non solo se esprimersi a favore o contro tale convenzione ma anche se mantenere questa somma, incrementarla o diminuirla. D’Antona, comunque, è ottimista: «Non ho motivo di pensare che si possa andare per un’altra strada, crediamo in questo progetto e sul piano formale e amministrativo potrebbe concretizzarsi già tutto in questi giorni».
Dopo il trasferimento dei fondi da parte della Regione Siciliana, Soaco pubblicherà un bando rivolto alle compagnie aeree, il cui importo complessivo a base d’asta potrebbe sfiorare, come scritto, i sette milioni. Durante l’incontro con i sindaci, l’amministratore delegato della Soaco, Giorgio Cappello, e il presidente Meli, hanno sottolineato l’importanza di integrare queste iniziative con le quote della tassa di soggiorno, trovando perfettamente d’accordo il sindaco di Modica, Ignazio Abbate. «È necessario – ha detto il primo cittadino modicano – che una parte degli introiti del turismo vengano messi a disposizione dell’aeroporto per incentivare le rotte aeree. È un gioco di squadra. Le città aiutano l’aeroporto e l’aeroporto, con l’aumento delle rotte, porterà più turisti nelle nostre città. Per tale ragione ho proposto di destinare una parte della tassa soggiorno, da stornare da quella esistente o incrementandola, allo scalo comisano. I Comuni che non hanno ancora istituito una tassa di soggiorno, potranno destinare una parte del loro bilancio a tale fine. Questa settimana ci rivedremo con gli altri sindaci per formalizzare anche questo accordo che speriamo possa dare un aiuto concreto al rilancio del nostro aeroporto».
Nell’ambito della convenzione, lo ricordiamo, Modica dovrebbe essere la seconda beneficiaria degli spazi pubblicitari, con una quota del 29 per cento. La prima è Ragusa. Quella di destinare la tassa di soggiorno allo scalo resta, allo stato attuale, solo una proposta da discutere. E che sta già dividendo. La Confcommercio del capoluogo ibleo, infatti, auspicando un esame approfondito e condiviso sulla questione, afferma che «ci sono altre cose da fare» e che «le somme derivanti dalla tassa di soggiorno possono essere ripartite fra tutte quelle voci che determinano lo sviluppo e la crescita del territorio, che non sono certo rappresentate unicamente dall’aeroporto».
Ma quali sono le compagnie aeree con le quali ci sono già trattative e che realisticamente potrebbero avere interesse a volare su Comiso? Meli si limita a far sapere che «l’ufficio commerciale quasi quotidianamente interloquisce con i responsabili delle compagnie, cercando di diversificare l’offerta dei vettori che volano da e per Comiso, e coprire sempre più e interessanti rotte dirette sia nazionali che internazionali». Inevitabile chiedersi, dunque, se uno degli obiettivi sia quello di soffiare a Trapani Birgi il ruolo centrale che finora ha avuto con Ryanair, approfittando del suo momento non semplice. Meli, però, nega con decisione. «Gli aeroporti operano in due aree completamente diverse. Trapani ha subito la cancellazione di ben sette rotte, in quanto il contratto con Ryanair era scaduto all’inizio di quest’anno, mentre Comiso, che ha un contratto con scadenza a fine marzo 2018, ha subito solo la perdita della rotazione domenicale del Pisa. Mi piace sottolineare che, in attesa della pubblicazione del bando relativo agli incrementi dei flussi turistici, sono stati prorogati gli effetti commerciali del contratto in essere con Ryanair per tutta la stagione estiva 2018, e cioè fino a tutto ottobre dell’anno prossimo. Quando scadrà, provvederemo a rinnovarlo e a confermare le rotte attualmente coperte. Il nuovo bando, quello da sette milioni, sarà pubblico quindi qualunque compagnia potrà parteciparvi e le rotte, in questo caso, saranno altre».