Se n'è andato a 88 anni per una crisi cardiaca. Fondò insieme alla ex moglie Elvira la casa editrice siciliana più famosa nel mondo ma la sua vera passione fu la macchina fotografica. Guarda i suoi lavori più celebri.
Addio al fotoreporter-editore Enzo Sellerio Nei suoi scatti la Sicilia del dopoguerra
E’ morto a 88 anni, a Palermo, l’editore e fotoreporter Enzo Sellerio. Con l’ex moglie Elvira, scomparsa due anni fa, fondò la casa editrice siciliana che ha nel suo catalogo autori come Andrea Camilleri. In realtà, Enzo Sellerio fu soprattutto un grande fotogiornalista. Iniziò tardi, fece varie esperienze all’estero, soprattutto in America, a New York, poi tornò e i suoi scatti migliori ebbero la Sicilia come protagonista. Adriano Sofri, suo grande amico, così lo dipingeva in un articolo su La Repubblica di qualche anno fa: «E’ editore di libri di fotografia e altre arti e disegnatore di copertine, fa dei gran colpi al mercato delle pulci, ama gli scherzi, i motti di spirito e i giochi di parole, che rivelano un genio infantile, scrive lettere umoristiche ai giornali, e a volte sarcastiche, è un uomo di formato, bello come un Majakovskij dai capelli tempestosi». Sofri, ancora in carcere, recensiva un volume di foto dell’amico ricordando quelle che gli erano più rimaste impresse. Tra queste quella di un gruppo di bambini che per scherzo fucila un coetaneo alla Kalsa di Palermo (A riguardarla ora, mi sorprendo della sua vastità non so come si possa abbracciare in una foto un campo così ampio e così esatto. Fra gli episodi del secondo piano c’ è il gruppetto di donne anziane e uomo davanti a un portone, e soprattutto, sulla porta chiusa della chiesa, le quattro bambine, tre sedute, una in piedi con una mano sul fianco e le calzette bianche, che guarda senza curiosità, e certo senza invidia, il gioco della fucilazione dei coetanei maschi) e quella di un oste che porta il suo asinello a vedere una portaerei.
Molti dei suoi scatti sono ambientati nella sua città, alla quale non risparmiò parole taglienti. In un’intervista una volta dichiarò: «Palermo è senza scheletro. Come faccia a camminare non lo so. In questo senso è un luogo miracolato».
[Video di dianthos1]