Acquedolci, sindaco e altri nove a processo Accusati di voto di scambio alle ultime elezioni

Rinvio a giudizio per i dieci indagati per voto di scambio alle elezioni amministrative del 2012 di Acquedolci, piccolo Comune in provincia di Messina. Il Gup di Patti, Eugenio Aliquò, ha disposto il processo per il sindaco del centro tirrenico Ciro Gallo, il presidente del consiglio comunale Calogero Carcione e l’ex assessore Cirino Rotelli

Le indagini sono state condotte dalla Guardia di Finanza di Sant’Agata Militello, dai carabinieri e dalla polizia di Stato dopo alcune segnalazioni presentate da esponenti del gruppo Acquedolci nel Cuore, che denunciò presunte irregolarità nelle modalità per ottenere i voti da parte del sindaco uscente Gallo, poi riconfermato alle amministrative di maggio 2012. Tra gli episodi contestati c’è una fotografia scattata con un cellulare all’interno di una cabina elettorale durante le operazioni di voto e riportato a verbale dagli investigatori. Vengono contestati anche altri episodi di presunti favori in cambio del voto, come offerte di denaro e l’attribuzione di alloggi popolari. In alcuni casi vi sarebbero state anche promesse di assunzioni presso ditte locali e persino offerte di scorte alimentari. Comportamenti che avrebbero avuto come obiettivo finale quello di indirizzare le preferenze a favore del primo cittadino e di alcuni candidati al consiglio comunale.

Al termine dell’udienza preliminare il magistrato ha deciso che compariranno a giudizio anche Salvatore Lo Cicero, responsabile dell’ufficio tecnico del Comune, Salvatore Giambò, Antonino Calà Campana, Francesco Magistro, Antonino Calabrese, Enrico Caiola e Sebastian Fallo. Nel registro degli indagati figurava anche l’ex vice sindaco Antonino Giambò, scomparso a luglio 2015. A chiedere il rinvio a giudizio degli indagati nel fascicolo che ha riunito due distinti filoni d’inchiesta sul presunto voto di scambio ad Acquedolci era stato il pubblico ministero Alessandro Lia. Udienza per tutti gli imputati il prossimo luglio.


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