Acireale, Vodafone chiede di nuovo un’antenna I cittadini: «Noi aspettiamo ancora la mappatura»

Si riapre ad Acireale la disputa tra il Comune e Vodafone per l’installazione di un’antenna di telefonia mobile in via Monetario Floristella. Dopo un ricorso presentato dalla società in seguito alla revoca dell’autorizzazione da parte dell’amministrazione Barbagallo, a fine gennaio era arrivato il rigetto del Tar di Catania. Adesso la vicenda avrà un nuovo capitolo nelle prossime settimane. Dopo un incontro a vuoto per l’assenza di Vodafone, il 7 luglio, presso lo sportello unico attività produttive (Suap), si terrà una conferenza di servizi per discutere di una nuova istanza presentata dalla compagnia telefonica. Si tratta del terzo tentativo da parte dell’azienda di telefonia nel quartiere San Cosmo. Una possibilità che, dopo il pronunciamento dei magistrati, era nell’aria e che ha ridestato l’attenzione del comitato cittadino che già l’estate scorsa si era mosso per opporsi all’installazione dell’antenna, perché a ridosso di diversi istituti scolastici.

«La partita effettivamente non è ancora definita – fa sapere il comitato -. Perché la compagnia telefonica ha presentato una nuova istanza. Tuttavia ritengo che neanche stavolta ci siano i presupposti per essere accolta». Nell’attesa che una decisione venga presa, il comitato cittadino parteciperà alla conferenza di servizi: «Abbiamo fatto una riunione – spiegano – e abbiamo stabilito di prendervi parte presentando una memoria di contestazione, in cui dichiareremo, una volta di più, i motivi per cui quell’antenna non deve essere installata». Ma, nonostante la salute degli studenti e dei residenti sia in cima alle preoccupazioni del comitato, il principale motivo per cui il Tar ha rigettato il ricorso presentato da Vodafone riguarda il mancato rispetto delle distanze di sicurezza rispetto agli alberi di alto fusto. Il regolamento edilizio comunale, infatti, prevede un’area di pertinenza delle alberature esistenti con tronco di diametro maggiore a 91 centimetri del raggio di dieci metri dall’albero. Distanza che, stando ai progetti presentati da Vodafone, non sarebbe stata rispettata. E proprio in via Monetario Floristella è presente un pino marittimo con un tronco di oltre un metro.

A dare man forte agli interessi del comitato civico, però, potrebbe essere anche la recente novità apportata dal Comune di Acireale al regolamento urbanistico per l’installazione delle antenne: a dicembre, infatti, il consiglio comunale ha votato all’unanimità l’estensione da 50 a 200 metri delle distanze di rispetto dai siti sensibili: «Ci siamo voluti conformare a un autorevole pronunciamento della giurisprudenza amministrativa per tutelare il nostro territorio da un’indiscriminata installazione di antenne, specie laddove ci sono siti più vulnerabili come le scuole o i luoghi in cui si registra una permanenza prolungata delle persone», aveva dichiarato l’assessore all’Ambiente, Francesco Fichera, ricordando una sentenza del Consiglio di giustizia amministrativa che aveva dato ragione al Comune di San Filippo del Mela.

A distanza di sei mesi, oggi, in merito al nuovo tentativo da parte della compagnia telefonica Fichera sottolinea come quello di luglio sarà un passaggio burocratico previsto dalla normativa, ma che partirà dal parere negativo degli uffici comunali: «La convocazione della conferenza di servizi è una prassi successiva a una nuova richiesta che ha una localizzazione non distante dalla precedente, su cui, come si legge già nella nota d’indizione e convocazione, l’ufficio Urbanistica ha già espresso parere negativo», commenta l’assessore. Sul monitoraggio delle onde emesse dalle antenne già presenti sul territorio, infine, interviene il presidente del comitato civico contro l’antenna di via Monetario Floristella: «Il Comune deve ancora effettuare la mappatura dei siti – commenta il comitato -. In passato abbiamo parlato con l’ufficio Ambiente e i responsabili hanno sempre parlato di misurazione in un modo aleatorio». Per l’assessore, invece, la prassi sarebbe più chiara: «I privati possono richiedere misurazioni all’ufficio che provvede ad eseguirle e a fornire i dati».


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