Acireale, fermata Cappuccini in alta percorrenza nel 2020? Costo 5 milioni, l’obiettivo è velocizzare la Catania-Messina

Cinque milioni di euro dalla Regione affinché Rfi costruisca una fermata dell’alta percorrenza nel cuore di Acireale, in piazza Cappuccini. Infrastruttura da cui passerà, con tempi e modi ancora incerti, il treno veloce – e, almeno in teoria, puntuale – che collegherebbe in un primo momento Catania a Fiumefreddo, passando anche per Giarre. La linea potrà poi essere sviluppata ulteriormente verso Messina, passando anche per Taormina, quando verrà completato il raddoppio in variante del binario tra Fiumefreddo e Giampilieri, opera di ricucitura per la quale c’è un Contratto istituzionale di sviluppo da due milioni e 270mila euro, al momento fermo alla progettazione preliminare, ma che dovrebbe andare in gara all’inizio del prossimo anno. Lo conferma a MeridioNews l’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone. «L’opera – spiega il forzista – è stata voluta in ragione del fatto che l’attuale stazione di Acireale (in via dell’Agricoltura, ndr) è poco utilizzata, perché è molto lontana dal centro. La fermata renderebbe maggiormente performante l’utilizzo della ferrovia. Ecco, in questo senso – continua Falcone – la stessa Rfi ha accolto subito il nostro input». 

Il treno ad alta percorrenza potrebbe passare da ogni stazione da un minimo di uno ogni dieci minuti a un massimo di uno ogni 30. La variazione del costo è data dal variare del numero di treni che innerveranno la linea, che ovviamente si riverbera sulla frequenza. Un collegamento di cui si parla come minimo dai primi anni ’90, quando sindaco di Acireale era Cristoforo Filetti, scomparso senatore missino con un passato – nel Ventennio – da segretario del Partito fascista italiano. E proprio la città dei cento campanili è, in questa fase di sviluppo, l’epicentro dell’avvio di un processo. O sembra esserlo. 

La realizzazione della fermata in piazza Cappuccini prevede anche la costruzione di una rotonda sulla Ss 114 con ingresso verso la struttura, da concertare con l’Anas, e la costruzione di un sovrappasso con rampe per i portatori di handicap. Tre giorni fa il governatore Nello Musumeci e lo stesso Falcone hanno avuto un abboccamento a palazzo D’Orleans, a Palermo, con l’amministratore delegato di Rfi Maurizio Gentile. Che, nella sua qualità di commissario governativo per la velocizzazione della Catania-Messina, ha poi affidato al dirigente di Rfi Salvatore Leocata l’incarico di redigere il progetto. Che dovrebbe essere pronto entro la fine del 2018. Considerati i tempi per l’approvazione e per l’aggiudicazione della gara, Falcone prevede un avvio dei lavori, che verranno eseguiti da Rfi, «entro la fine del 2019». Che poi dovrebbero chiudersi in un arco temporale che varia tra i 12 e i 15 mesi. Seguendo questa road map, la fermata dovrebbe essere cosa fatta nei primi mesi del 2020. Nei giorni scorsi non erano del resto mancati contatti istituzionali anche con Anas e Trenitalia, gli altri due enti che – ognuno per la propria competenza – sono della partita. 

Istituzioni, tecnici e politici hanno finora cercato di mantenere un profilo basso, con comunicazioni striminzite. Si veda, per esempio, la nota stampa distribuita martedì al termine del vertice Regione/Rfi, che affronta la questione con poche righe che garantiscono però «la realizzazione della nuova fermata di Acireale». Un understatement suggerito forse dall’attesa più che ventennale vissuta dalla città di Acireale, che – con un nome o con un altro – ha letto di una fermata di linea veloce in piazza Cappuccini sulle variopinte brochure di una decina di campagne elettorali. Un bug di comunicazione che ha generato una certa diffidenza non tanto sulla necessità strategica dell’opera, quanto sulla reale volontà politico istituzionale di avviarla. 

Qualche anno fa l’amministrazione comunale di cui era sindaco Nino Garozzo aveva speso per la fermata Cappuccini una fiche sulla formula del project financing, che però non intercettò investimenti privati. La struttura, inserita nell’Accordo di programma quadro tra Regioni e Rfi, passerà alla ratifica delle commissioni Lavori pubblici e Trasporti di Camera e Senato. Un vantaggio, in questo senso, è la circostanza che Rfi sia proprietario del sedime su cui dovrebbe sorgere la fermata, il che libera la procedura da possibili rallentamenti dovuti a espropri. 


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Leonardo Caffo, catanese. Fumettibrutti (Josephine Jole Signorelli), catanese. Fulvio Abbate, palermitano. La Sicilia contro Chiara Valerio. È la Sicilia, infatti, a essersi resa protagonista dell’abbattimento delle statue raffiguranti Chiara Valerio, iniziando la rivolta contro il regime amichettistico sotto il quale viviamo.Ricapitolando.Chiara Valerio, scrittrice, editrice, attivista, radiofonica, televisiva, premiata, capa assoluta di una certa parte del […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]