Due uomini di 50 anni approfittavano «dello stato di indigenza del nucleo familiare della vittima» per ottenere appuntamenti sessuali con la minore. Con il benestare della madre e del padre che ottenevano, in cambio, generi alimentari. Le indagini sono partite per via dei sospetti, raccontati ai carabinieri, di una parente
Abusi su 12enne in cambio di buste della spesa Arrestati i genitori, uno zio e un amico di famiglia
La facevano prostituire in cambio di generi alimentari. Ad abusare della 12enne erano uno zio e un amico di famiglia, entrambi di 50 anni, che si approfittavano di lei con il benestare dei genitori. La madre e il padre della ragazzina sono finiti agli arresti domiciliari, mentre gli altri due uomini sono stati portati nel carcere di piazza Lanza. Le indagini sono cominciate a gennaio, quando una parente della minore ha notato un atteggiamento sospetto di quest’ultima e ha trovato, nel suo cellulare, sms di contenuto equivoco destinati a un amico di famiglia. La sua denuncia ha fatto partire gli accertamenti delle forze dell’ordine.
È bastato poco per stringere il cerchio attorno all’amico di famiglia, un impiegato, e allo zio, un venditore ambulante. Entrambi di mezza età ed entrambi di Catania. Secondo i carabinieri della stazione di Librino, che hanno eseguito l’ordinanza, i due uomini approfittavano «dello stato di indigenza del nucleo familiare della vittima e intrattenevano ripetuti rapporti sessuali con la minore, con il benestare dei genitori». I quali – «evidentemente a conoscenza della situazione» – avrebbero organizzato gli appuntamenti. Il compenso per la famiglia erano buste della spesa, per la bambina ricariche telefoniche.
Nel corso delle indagini sono emerse numerose conversazioni con espliciti riferimenti sessuali e, in alcuni casi, anche foto. Gli incontri avvenivano per lo più in casa della famiglia, in una zona popolare a Sud di Catania. E spesso proprio nella stanzetta della 12enne, troppo piccola per capire quali potessero essere le dinamiche di un rapporto affettivo sano. La minorenne è stata affidata a un’altra familiare.