"proporre labolizione dello statuto siciliano sulla spinta emotiva dovuta a
Abolire lo Statuto? “Si confonde il peccato con i peccatori”. E non a caso…
“Proporre labolizione dello Statuto siciliano sulla spinta emotiva dovuta a
fatti di corruzione e mala politica è sbagliato. Si rischia di confondere il peccato con il peccatore e spesso i giudizi in tal senso sono troppo interessati da chi fa politica o vuole entrarci”. È quanto sostiene Umberto Terenghi, vicepresidente di PmiSicilia, associazione delle microimprese siciliane, in merito al dibattito affrontato in questi giorni sui media mentre il governo Monti si appresta a fare marcia indietro sul federalismo per riportare alcune competenze regionali al dominio dello Stato centrale (insomma, si affiderebbe la pecora al lupo…).
«Occorre, invece, – prosegue Terenghi – utilizzare e applicare quanto di positivo cè nello Statuto: ad esempio la Sicilia ha autonomia in tema di lavori pubblici, ma finora ha legiferato in maniera errata. È il momento di fare leggi adeguate alle imprese siciliane. Anni fa mi sono ritrovato daccordo con labolizione dellalbo siciliano dei costruttori, perché troppo infiltrato dalla mafia. Ma abolito lalbo non si fece una corretta pulizia e nel frattempo abbiamo perso quello strumento per sempre. Non vorrei che si commettesse un errore ancora più grande con lo Statuto perdendo per sempre quello che può servirci per lo sviluppo dellIsola, mentre nel frattempo il Nord chiede sempre di più per se stesso».
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