Sicilia e Puglia le prime tappe del piano di Fondazione Fs Italiane per riscoprire gli scorci panoramici dello Stivale. Le infrastrutture saranno recuperate con fondi del ministero della Cultura nel capitolo Percorsi nella storia - Treni storici e Itinerari culturali
Ferrovie, i primi cantieri per riavviare le linee storiche Lavori sulle tratte Noto-Pachino e Alcantara-Randazzo
Una rete di mobilità slow che avrà punti di incrocio tra ferrovie, cammini e ciclovie, permettendo l’interscambio tra treno turistico, amanti del cammino e biciclette. È il piano di Fondazione Fs Italiane avviato grazie ai fondi del ministero della Cultura e tramite Rete ferroviaria italiana (Gruppo FS), nell’ambito degli interventi previsti dal Pnrr, ai primi cantieri propedeutici alla riattivazione di linee ferroviarie storiche a uso turistico. Godranno di nuova linfa alcune delle tratte più suggestive e di grande richiamo paesaggistico come la Noto-Pachino e la Alcantara-Randazzo in Sicilia. Per i viaggiatori sarà così possibile scoprire e riscoprire scorci panoramici dello Stivale rimasti per anni inesplorati dal finestrino di un treno. Le linee saranno interamente recuperate utilizzando i 435 milioni di euro complessivamente stanziati dal ministero della Cultura all’interno del capitolo Percorsi nella storia – Treni storici e Itinerari culturali. Che saranno destinati anche al recupero della tratta pugliese Gioia del Colle-Rocchetta.
Si tratta di uno dei 14 investimenti che compongono il piano strategico Grandi attrattori culturali, ideato per recuperare, con 1,46 miliardi di euro a disposizione, siti e complessi di elevato valore storico e architettonico, in stato di abbandono o bisognosi di radicali azioni di restauro. «L’obiettivo – ha dichiarato il ministro della Cultura Dario Franceschini -, è quello di incrementare una nuova forma di turismo ferroviario che consenta di raggiungere mete del Belpaese meno conosciute, destagionalizzare i flussi e scoprire la bellezza dei territori italiani, in particolare quelli della provincia e delle aree interne. Un unicum al mondo di arte, paesaggi ed enogastronomia».
La ferrovia Noto-Pachino, lunga 27,5 chilometri, fu inaugurata nel 1935 e sospesa all’esercizio l’1 gennaio 1986. Collega la splendida capitale del Barocco, Noto, con Pachino, la stazione più a sud della Penisola, attraversando luoghi unici, tra il mare e la macchia mediterranea, lambendo l’area archeologica dell’antica città greca di Eloro e la Villa romana del Tellaro. Dopo Noto Bagni, attraversa la Riserva naturale e l’Oasi faunistica di Vendicari, per poi toccare il territorio del borgo marinaro di Marzamemi. I cantieri di Rfi dedicati a bonifica e sfalcio della sede ferroviaria, avviati lo scorso 25 gennaio, hanno interessato diversi chilometri della tratta, invasa per decenni da rovi e rifiuti. Per il ripristino dell’intero tracciato è prevista una spesa di 40 milioni di euro che consentirà la piena fruibilità della tratta e il restauro delle originali architetture delle stazioni.
La tratta Randazzo-Alcantara, estesa per circa 37 chilometri, che collega il versante settentrionale dell’Etna con la linea costiera ionica Messina-Catania, si dirama dalla stazione di Alcantara, ancora oggi in esercizio, e segue la valle del fiume Alcantara, prima di raggiungere Randazzo, in un percorso tortuoso e quasi del tutto in salita, lungo il quale si incontrano 13 viadotti e otto gallerie. Concepita già alla fine del XIX secolo, ma realizzata solo tra il 1928 e il 1959, fu interrotta da una colata lavica nel 1981 e ripristinata nel 1983, per essere poi chiusa nei primi anni ’90. La linea è sempre stata gestita in economia e a carattere locale, senza mai essere utilizzata appieno. Tuttavia, il suo potenziale turistico è indubbio: il tracciato della ferrovia passa a pochi metri dalle famose gole dell’Alcantara, in località Fondaco Motta, un sito di particolare valore ambientale e meta di importanti flussi di viaggiatori.