L'assessore regionale alle Attività produttive interviene all'indomani della notizia, circolata ieri, secondo cui il colosso internazionale punterà su altre regioni per la realizzazione di uno stabilimento in Italia
Intel, Turano commenta l’esclusione della Sicilia «Richieste stringenti, ma ci siamo giocati la partita»
«Abbiamo messo il massimo impegno per sostenere la candidatura della Sicilia». Questo il commento dell’assessore regionale alle Attività produttive Mimmo Turano sulle voci che vedono Intel avere scartato la Sicilia come sede dello stabilimento che dovrebbe aprire in Italia. La notizia era circolata già ieri dopo che il governatore del Piemonte Alberto Cirio ha fatto sapere di un accordo preliminare con quattro regioni italiane, tra le quali non c’era la Sicilia.
«Non abbiamo ancora alcuna comunicazione ufficiale da parte del ministero dello Sviluppo economico. Tuttavia, indipendentemente dalle scelte che farà Intel, siamo certi di aver messo il massimo impegno per sostenere la candidatura della Sicilia ad ospitare un’importante realtà produttiva – commenta oggi Turano -. Le richieste di Intel sulle caratteristiche dell’area che dovrebbe ospitare l’insediamento produttivo erano molto rigorose e stringenti, in particolare per quanto riguarda l’estensione territoriale e la sicurezza sismica. Abbiamo però ritenuto importante, nel momento in cui Intel ha manifestato interesse per l’area di Catania, fare la nostra proposta creando un’ampia sinergia tra Regione, Comune, Irsap e Confindustria per superare i problemi legati alla frammentazione proprietaria della superficie da offrire».
Nei mesi scorsi a sostenere i punti a favore della candidatura siciliana era stato anche l’Istituto di microelettronica e microsistemi del Cnr di Catania. Tuttavia, a spingere per una scelta che premiasse il Nord era stato lo stesso ministro per lo Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti. «A prescindere dalle scelte di Intel e dalle valutazioni del Mise siamo consapevoli di aver partecipato da titolari a una partita difficile e di avere però tutti gli strumenti e le carte in regola per attrarre investimenti nella nostra Regione», conclude Turano.