Yo soy latin lover, la Macarena catanese Gli autori: «Inno contro i glabri da spiaggia»

In principio fu la Lambada, poi vennero la Macarena, e il Tipitipitero. Quest’anno il tormentone estivo latino americano è arrivato da Catania: Yo soy latin lover. Esto es el pelo, no es pullover. Il brano è l’ultima fatica dello Studio Gazzoli, duo catanese formato da Mimmo e Giovanni, musicisti e amici, talmente uniti nel loro progetto da considerarsi «fratelli». «Nasce tutto dalle usanze dei glabri da spiaggia di oggi, un inno contro i giovani che si depilano il petto. Noi invece diciamo che uno può anche mantenere la peluria. Vogliamo riportare in auge la virilità da spiaggia tutta italiana», racconta Giovanni, il membro alto del duo emergente della musica catanese, già autore in passato dei successi Cosa vuol dire siamo trombambici e Sono un ragazzo Toy boy.

«Ogni estate c’è il tormentone latino americano, volevamo provare a farne una parodia. Per questo è scritto in uno spagnolo fasullo», spiega con falsa modestia Giovanni, che risponde alle nostre domande dal telefono del cantante e conduttore radiofonico Carmelo Sfogliano, uno degli autori della trasmissione demenziale Zammut, in onda sulle frequenze di Radio Zammù. «Ormai è chiaro che io e Carmelo non siamo la stessa persona», taglia corto Gazzoli, che invece prova a spiegare come mai il brano sia arrivato solo sul finire della stagione estiva. «Vedi, i nostri tempi sono lenti, tra il lavoro e le altre cose da fare ci ritroviamo solo ogni tanto per fare un brano nuovo», afferma Giovanni. L’attesa ha comunque premiato i fan: il nuovo video, nuovamente realizzato da Vj Kar e con la partecipazione di Massi Bit, ha raggiunto un nuovo standard qualitativo nella seppur breve carriera degli impomatati musicisti. «Nel video, girato su una spiaggia deserta, si può percepire la desolazione dell’animo umano», esterna Gazzoli. Ma il successo del brano è certamente anche merito della partecipazione della showgirl Sabina Rossi e dell’attrice Luisa Ippodrino. Arrivate sul set quasi «per caso».

«Noi frequentiamo la Catania vera, qualunque locale senza pregiudizi. E Mimmo una sera ha conosciuto queste ragazze: ha proposto di partecipare al video e hanno accettato», racconta Giovanni. Che si lascia scappare anche il tema del prossimo brano: «Sarà sugli amori post-balneari che finiscono con l’inverno. Si chiamerà Ti lascio perché ti amo troppo». Per il momento i Gazzoli si godono il successo: se Trombamici ha conquistato la spiaggia del Lido azzurro, ragazzo toy boy è diventata un vero tormentone a Trecastagni. La canzone, in stile neomelodico, è diventata sigla ufficiale della manifestazione Gioca Insieme. Giovanni Gazzoli, ospite d’onore dell’evento ludico-sportivo tenutosi a fine luglio nel campetto di calcio a sette di Piano Pucita, ha ricevuto una vera standing ovation dal pubblico. E una targa commemorativa dagli organizzatori.

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Hanno conquistato la notorietà con due brani di denuncia sociale: Cosa vuol dire siamo trombamici e soprattutto Sono un ragazzo toy boy, grande hit a TrecastagniA fine estate 2013 i fratelli Mimmo e Giovanni, membri fondatori dello Studio Gazzoli, sono tornati con un brano dal sound latino americano, per farne un nuovo tormentone. Ma non lasciano da parte l'impegno: «Esto es el pelo, non es pullover», recita il testo. Perché, come spiega Giovanni, l'intento è quello di «riportare in auge la virilità da spiaggia tutta italiana». Guarda il video

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