Il documentario del videomaker etneo Marco Pirrello dedicato al giornalista di Cinisi ucciso dalla mafia nel '78, dopo la menzione speciale al festival del Giornalismo di Perugia nel 2011, sarà proiettato stasera alle 21.30 durante la rassegna cinematografica ospitata dalla cittadina pachinese, giunta alla 13sima edizione. Sei i lungometraggi in gara e tanti altri appuntamenti in programma tra corti, spettacoli, ospiti internazionali e incontri. Guarda il trailer
L’altra storia di Impastato a Marzamemi Il doc di Pirrello tra il Cinema di Frontiera
«Sabato prossimo, al Festival Internazionale del Cinema di Frontiera di Marzamemi avrò l’onore di raccontare Peppino Impastato con il mio documentario». Lo annuncia su Facebook il giovane videomaker catanese Marco Pirrello che, dopo aver conquistato la menzione speciale nell’edizione 2011 del Festival del Giornalismo di Perugia, presenterà oggi il suo docufilm Peppino, tutta unaltra storia dedicato al cronista ed attivista antimafia di Cinisi ucciso da Cosa nostra il 9 maggio del 1978. A fare da sfondo la suggestiva location della «sala cinematografica più a Sud e più grande dEuropa», affacciata sul Mediterraneo. Anche quest’anno, infatti, lo storico borgo marinaro della cittadina pachinese ospita la kermesse sul «cinema indipendente» e «attento ai temi delle frontiere (geografiche, artistiche e culturali)», che festeggia il tredicesimo compleanno con sei giorni di proiezioni ed eventi, che hanno preso il via martedì 23 e proseguiranno fino a domani.
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Il trailer del documentario Peppino, tutta unaltra storia di Marco Pirrello
«Una grande festa del cinema», curata dal regista Nello Correale, ideatore e direttore artistico della rassegna, insieme al critico cinematografico Sebastiano Gesù, dedicata quest’anno al tema della «transizione, il passaggio da una condizione all’altra». E dove la frontiera è intesa «non come territorio ai margini spiega Correale ma come la parte situata di fronte. Cinema di Frontiera dove la frontiera non è un limite, confine, ma finestra sulluniverso, sugli universi circostanti e opposti». Con un programma ricchissimo, in cui quello cinematografico non è l’unico linguaggio protagonista, ma lascia spazio ad espressioni artistiche e culturali differenti. La kermesse, infatti, alterna le proiezioni dei due concorsi di lungo e cortometraggi ad incontri, presentazioni letterarie, concerti, spettacoli, una mostra fotografica e uno spazio dedicato al cibo e ai sapori della nostra terra.
Protagonisti indiscussi i sei lungometraggi in gara, proiettati sul grande schermo allestito in piazza Regina Margherita. Da Salvo dei siciliani Antonio Piazza e Fabio Grassadonia, al cileno No. I giorni dellarcobaleno di Pablo Larrain, passando per Il Caso Kerenes di Calin Netze (Romania), Il figlio dellaltra del francese Lorraine Levy, The Parade La Sfilata del regista serbo Srdjan Dragojevic e Wadjda. La bicicletta verde di Haifaa Al-Mansour, una produzione Arabia Saudita-Germania. Fuori concorso, tra gli atri, Carlo!, docu-ritratto di Carlo Verdone firmato da Fabio Ferzetti e Gianfranco Giagni e Viva la libertà di Roberto Andò. Spazio anche ai cortometraggio con il concorso Con-Corto, a cura della Filmoteca Laboratorio 451.
Tra gli altri altri eventi in programma, gli incontri con gli autori e le presentazioni letterarie di Chiacchere sotto il fico, le retrospettive e le dediche di Ritratti d’autore e la rassegna Lampi sul Mediterrano, con proiezioni di lavori ispirati dalle voci, dai volti e dalla realtà delle popolazioni che si affacciano sul Mare nostrum, tra passato e presente, fiction e attualità. Appuntamento che, nella serata di oggi, alle 21.30, sarà aperto dal documentario di Marco Pirrello su Peppino Impastato e sulla sua storia «ancora da raccontare».
[Foto di Festival Internazionale del Cinema di Frontiera su Facebook]