L'arresto di Vito, Vincenzo e Marzo Mazzara è stato disposto dal gip del tribunale di Palermo, in seguito a un'indagine della guardia di finanza. Calcolati debiti per quattro milioni e mezzo nei confronti dell'Erario e dei fornitori dei punti vendita
Bancarotta, ai domiciliari gli imprenditori Mazzara Svuotate le casse delle società accumulando debiti
Bancarotta fraudolenta e autoriciclaggio. Sono le accuse rivolte a Vito, Vincenzo e Marco Mazzara, noti imprenditori del settore dell’abbigliamento, arrestati all’alba dai finanzieri del comando provinciale di Palermo su disposizione del gip del tribunale del capoluogo. Per tutti la misura cautelare scelta sono i domiciliari e il divieto temporaneo di esercitare attività d’impresa per un anno.
Le indagini sono state condotte dal nucleo di polizia economico-finanziaria e hanno portato alla scoperta di un sistema di società dietro i sette punti vendita dislocati tra la zona Resuttana-San Lorenzo e la zona Politeama. «Erano una la continuazione aziendale dell’altra, con analogo oggetto sociale, soci e coincidenza di sedi operative e asset aziendali», spiegano gli investigatori. Ciò avrebbe consentito loro di svuotare ciclicamente le società mediante cessioni e affitti di rami d’azienda, portandole al fallimento, mentre l’attività andava avanti con una nuova compagine societarie.
Tra il 2015 e il 2018, i Mazzara avrebbero accumulato debiti per 4,5 milioni nei confronti dell’Erario e dei fornitori. Le ultime due società, nel giro di poco tempo, hanno accumulato debiti per 400mila euro. Sequestrato l’unico punto vendita attivo in città.