Continuano a essere giornate intense ai moli siciliani. E altrettanto animato è il dibattito politico. Nello Musumeci torna a chiedere lo stato d'emergenza, mentre l'assessore Ruggero Razza visita l'hotspot di Pozzallo: «Migranti tenuti sulla banchina di notte»
Migranti, continuano gli arrivi ma anche i trasferimenti Hotspot Lampedusa sovraffollato, 70 a Porto Empedocle
«Ho appena finito la mia visita al porto e all’hotspot di Pozzallo. Per un giorno, notte compresa, sulla banchina sono state tenuti decine di migranti. Erano arrivati a Lampedusa, sono stati portati a Pozzallo e da qui in bus stanno andando a Porto Empedocle. Ma non è l’unica follia». Le parole pubblicate su Facebook sono dell’assessore Ruggero Razza. Il braccio destro di Nello Musumeci difende la linea del governo regionale che da settimane indica nell’arrivo dei migranti in Sicilia un rischio per l’aumento dei contagi di Covid-19. «I migranti ospitati nell’hotspot erano arrivati in Sicilia, quindi portati a Bari e poi riportati in Sicilia. Ringrazio il sindaco Ammatuna per la visita che assieme abbiamo fatto e voglio raccogliere tutta la preoccupazione che egli ha espresso per la sua comunità», ha aggiunto Razza.
Musumeci, dal canto suo, torna a chiedere lo stato d’emergenza per Lampedusa. «Sta di nuovo scoppiando. Al nostro grido d’allarme si aggiunge oggi quello del sindaco. Mi spiace – ha dichiarato il governatore – che in una lunga intervista al Corriere il ministro (Lamorgese, ndr) non abbia neppure pronunciato la parola Lampedusa. Eppure è luogo-simbolo in Europa e nel mondo». Nelle scorse ore, intanto, altri due natanti in difficoltà sono stati segnalati nel Mediterraneo. «Ci hanno contattato durante la notte e stamattina, una di legno con 63 persone e un gommone con 65 persone a bordo. Abbiamo informato le autorità della loro posizione. Stamattina hanno entrambe raggiunto zona Sar italiana», fanno sapere da Alarm Phone.
La scorsa notte, invece, 240 persone hanno lasciato la tensostruttura di Porto Empedocle. Una quarantina sono stati portati a Palermo, mentre gli altri sono partiti verso centri d’accoglienza in Molise e Abruzzo. Un paio di centinaia, invece, dovrebbero arrivare nella località agrigentina da Lampedusa dove l’hotspot resta fortemente sovraffollato. La prefettura di Agrigento sta lavorando a nuovi trasferimenti.
«È vergognoso l’allarmismo diffuso da troppi media, politici e locali sulla potenziale diffusione del Covid-19 portata dai migranti di Lampedusa, che ignora il flusso ancor più consistente di turisti, che ogni giorno arrivano da varie regioni di Italia fortemente colpite da virus, i quali non sono sottoposti a quarantena od ad altre precauzioni – si legge in una nota di CarovaneMigranti e Rete antirazzista catanese -. Pensiamo che siano istigazione all’odio razziale le dichiarazioni bipartisan di sindaci e rappresentanti dell’Ars, che pretendono che i migranti salvati dai frequenti naufragi non tocchino il suolo siciliano, provocando – non prevenendo – il contagio dei migranti in sovraffollati e disumani centri di detenzione, prevedibile conseguenza del progressivo smantellamento di buona parte del sistema di accoglienza. Intanto per difendere la sicurezza minacciata dai migranti, e senza badare a spese, si affittano a caro prezzo – sottolineano gli attivisti – gigantesche navi per vergognosi hotspot galleggianti».