La terrazza sul mare avrà il nome del magistrato che è stato tra i primi a parlare del Caso Catania denunciando rapporti tra giudici e imprenditori ritenuti vicini ad ambienti mafiosi. «Non aveva peli sulla lingua», commenta Ernesto De Cristofaro
La piazza del porto di Ognina si chiamerà Giambattista Scidà «Era una voce libera, per questo non amato da tutti i colleghi»
«Giambattista Scidà è stata una delle poche voci davvero libere che ha avuto la città di Catania. Credo che quel luogo gli si addica molto». Ernesto De Cristofaro, docente alla facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Catania che, dal 2004 al 2013, ha ricoperto la funzione di giudice onorario al tribunale per i minorenni di Catania commenta così a MeridioNews l’intitolazione della piazzetta del porticciolo di Ognina al magistrato. La decisione è arrivata dalla Commissione comunale per la toponomastica che ha individuato otto catanesi che daranno il nome a slarghi, piazze e strade cittadine. A Scidà, che per anni è stato presidente del tribunale per i minori di Catania, è già stata dedicata prima la biblioteca popolare del Gapa (a San Cristoforo) e poi il bene confiscato alla mafia in via Randazzo che, diventato il Giardino di Scidà, da anni è la sede de I Siciliani giovani e di altre associazioni cittadine. «Una terrazza con il suo nome sul mare – dice Matteo Iannitti – per ricordarci sempre di quanta bellezza disponiamo e di quanta bellezza veniamo privati».
Vice pretore per un biennio ad Acireale e per cinque anni in pretura a Palazzolo Acreide (in provincia di Siracusa), nel 1967 Scidà diventa giudice del tribunale per i minorenni a Catania e presidente dopo tredici anni. Oltre ad avere a cuore la criminalità minorile e quella delle periferie urbane, il magistrato – per gli amici Titta – è stato tra i primi a parlare del Caso Catania, denunciando scandali del malgoverno e della malamministrazione dall’imprenditoria alla politica e dalla stampa fino alla magistratura. In questo ambito, concentrandosi in particolare sui presunti rapporti tra giudici e imprenditori ritenuti vicini ad ambienti mafiosi.
«Ha fatto il magistrato in modo serio, appassionato ed eticamente ispirato – sottolinea De Cristofaro – non limitandosi solo ad amministrare fascicoli, ma scrivendo e facendo sentire la sua voce, spesso critica, anche sui suoi colleghi. Non tutti lo amavano – ricorda – anche perché era una voce fuori dal coro e non aveva peli sulla lingua nemmeno quando doveva parlare degli amministratori della giustizia catanese». Non a caso, il libro in cui sono raccolti i suoi articoli sul Caso Catania e sulla criminalità minorile si intitola Eresie. Morto il 20 novembre del 2011 dopo una lunga malattia, mancano ancora diversi mesi al decimo anniversario, tempo di norma necessario per richiede l’intitolazione di una strada a un personaggio. «Dopo avere raccolto la proposta che è partita dal basso, da molti cittadini e diverse associazioni – spiega a MeridioNews il consigliere comunale Graziano Bonaccorsi – abbiamo anche già chiesto una autorizzazione alla prefettura per potere procedere con qualche mese di anticipo per procedere con l’intitolazione della piazzetta».
Tutti d’accordo sul merito, le polemiche sono nate però sulla paternità della proposta. A dare la notizia della novità toponomastica è stato un comunicato del Comune di Catania, a cui il consigliere grillino non ha tardato a controbattere rivendicando la primogenitura. «La mia richiesta è stata protocollata il 9 dicembre dell’anno scorso, non è una proposta che parte dall’amministrazione – sottolinea Bonaccorsi – Le sue denunce sono sempre attuali. Chissà cosa direbbe oggi – conclude il consigliere – se avesse la possibilità di assistere agli scempi che la città ha subito negli ultimi anni».
Oltre a Scidà, la Commissione ha scelto altri sette catanesi a cui intitolare strade e piazze: Nino Insanguine si chiamerà la strada che fino a oggi è stata via Argentina. All’attore e burattinaio è già dedicato anche il primo museo dei Pupi siciliani. Al medico Enrico Falcidia, che a metà degli anni Settanta fondò l’omonima clinica, sarà dedicata via Paolo Gaifami alle spalle della struttura centro di eccellenza nel campo dell’ostetricia e della ginecologia. Lo slargo tra via dei Salesiani e via Roberto Giuffrida Castorina verrà intitolato a monsignor Francesco Ventorino, il fondatore della comunità di Comunione e Liberazione in Sicilia e co-fondatore della Fondazione Sant’Orsola. Per Margherita Nicosia, attrice teatrale e cinematografica catanese degli anni ’50 è stata prevista l’intitolazione di una strada che collega la via Filippo Eredia con il parcheggio della piscina di Nesima.
La traversa al numero civico 55 di via San Nullo porterà il nome della musicista Dora Musumeci celebrata come prima pianista jazz d’Italia, tanto che nel 1994 venne nominata Cavaliere dell’ordine al merito della Repubblica come eccellenza italiana nel mondo. All’eroina risorgimentale Andreana Sardo, a cui viene attribuito anche il merito di avere salvato il palazzo centrale dell’Università da un incendio, verrà intitolato lo slargo a verde di via Dusmet, nei pressi dell’ingresso al parcheggio Amt. Un toponimo nella strada traversa al civico 6 di via Cassarà, infine, andrà a Maria Gentile soprano catanese del secolo scorso, la cui carriera si svolse principalmente in Italia e in America latina e che, dopo il ritiro dalle scene, insegnò canto a Catania.