Il fatto è avvenuto in via Pantelleria, a San Giovanni Galermo. L'attenzione dei carabinieri si era concentrata sull'abitazione del 37enne Pietro Masci: nell'appartemento è stato trovato un borsone con 70 grammi di cocaina e 50 dosi di marijuana
Viene arrestato, i vicini aggrediscono i carabinieri Calci e pugni ai militari che ammanettano il pusher
Sembrava essere andato tutto in modo normale, per i carabinieri del nucleo radiomobile del comando provinciale di Catania: perquisizione, rinvenimento di droga, arresto. Finché non sono intervenuti familiari e vicini di casa dell’arrestato a prendere a calci e pugni i militari per scoraggiarne l’intervento. È successo nei giorni scorsi in via Pantelleria, a San Giovanni Galermo, dove le forze dell’ordine avevano notato movimenti sospetti attorno all’abitazione del 37enne Pietro Masci.
Mentre entravano nel palazzo, i carabinieri hanno notato un ragazzo con funzioni di vedetta che, appena visti i carabinieri, ha immediatamente chiuso una porta blindata che consentiva l’accesso all’abitazione, costringendo i carabinieri a circondare l’edificio e tentare l’accesso attraverso i balconi. A questo punto, Masci avrebbe permesso loro l’ingresso e la perquisizione: in un borsone nascosto nella stanza dei bambini, le forze dell’ordine hanno trovato 70 grammi di cocaina, 50 dosi di marijuana e 110 euro in contanti, oltre che una ricetrasmittente, un bilancino di precisione e soprattutto un block-notes nel quale erano annotate le compravendite.
A quel punto le manette si sono strette attorno ai polsi del 37enne. E sarebbe scattato altresì l’incitamento di quest’ultimo a parenti e vicini di casa affinché ostacolassero l’operazione dei militari. Tra gli aggressori i carabinieri hanno individuato anche il 32enne Mauro Maurizio Calabretta, che sarebbe stato tra i più agguerriti con calci e pugni. Due carabinieri sono stati refertati dai medici del pronto soccorso dell’ospedale Garibaldi centro di piazza Santa Maria di Gesù dove, per due di essi è stata emessa una prognosi rispettivamente di sette e 30 giorni. I due arrestati sono stati portati nel carcere di Messina.