Muos, metti una sera in giro per Catania Dal commissario di Niscemi ai marines Usa

Catanis revenge. Serata assolutamente da raccontare. Ho passato tutta la sera a fare il banchetto No Muos durante un concerto allo Zo. Serata un po’ spenta, facce poco interessate.Il momento più divertente è stato quando, all’improvviso, inaspettato come un crampo notturno, ci rendiamo conto che tra gli spettatori del concerto c’è niente poco di meno che lui, il commissario di polizia di Niscemi. Lo vediamo passare: «ma…ma… è il commissario?». Lo seguo…evidentemente è lui. Pacca sulla spalla. Si volta con lo sguardo meravigliato come se volesse dirmi «ma che cazzo ci fate anche qui?». Sorrido, gli do un volantino No Muos e gli ricordo che ci rivedremo presto.

A quel punto la serata ha già preso una buona piega ma ancora deve accadere l’imprevedibile. Finita la serata torno a recuperare la bicicletta e passo distrattamente da piazza Teatro Massimo. Cuffie, ascolto un po’ di musica. Mi chiamano. Mi volto, sono i miei amici. Ci fermiamo a chiacchierare un po’. Passano pochi minuti e di fronte a noi due energumeni cominciano a scazzottarsi a vicenda per gioco. Due tizi, grandi e grossi , poco più piccoli di me, due spalle enormi, completamente ubriachi. Gente che solo gli americani possono permettersi. Infatti sono americani! Colgo l’occasione per dare qualche volantino No Muos e mi avvicino. Dietro di me qualche voce mi sconsiglia ogni contatto, troppo tardi. «Are you american?» chiedo. «Yes». Dentro di me si apre una voragine, «magari riesco a convertire qualche americano sulla questione Muos» penso, dimenticando che la maggior parte dei cittadini americani da queste parti sono qui solo per un motivo.

E infatti loro sono qui solo per quel motivo. Sono militari americani. Gli comincio a parlare del Muos, scoppiano a ridere. Non fanno che ripetere «Fuck Muos, Fuck Muos», credo a mo’ di fastidioso sberleffo. Sono ubriachi, mi stanno prendendo per il culo. Gli do un paio di adesivi e volantini. Mi dicono che, se stanno montando il Muos, è colpa principalmente del nostro governo. «Credo non abbiano tutti i torti, se ci arrivano gli americani ubriachi prima o poi ci arriveranno anche i miei concittadini» penso. Man mano che rispolvero il mio inglese il cazzeggio si fa sempre più interessante. Gli spiego che giorno 30 Marzo ci sarà una grande manifestazione a Niscemi. Il mio interlocutore esce dalla tasca il cellulare, lo consulta un attimo e fa: «Ah, io faccio la notte». «Ci vedremo comunque» gli rispondo. «Ci fai una foto?» chiedo. Qualcuno ha già attaccato gli adesivi No Muos al petto. Io, Paolo Giorelli e gli altri in mezzo a sei militari americani: che bella foto!

Uno di loro si rifiuta di farsi fotografare. «La voglio, me la mandi?». «Non posso, potrei passare guai», mi risponde il più simpatico di loro, il proprietario del cellulare. Salutiamo, ci allontaniamo. Divertente, è stato divertente. Nemmeno il tempo di analizzare la situazione che mi volto di scatto e li vedo correre. Qualcuno esclama «questi sono giocatori di football, la loro corsa fa paura». Rincorrono qualcuno. Li vedremo passare pochi minuti dopo, mesti, testa bassa. «Il Muos sarà il prossimo Vietnam, ve ne andrete così», esclama qualcuno. Sono troppo lontani per sentirci, possiamo permetterci di sfotterli un po’. Non contento mi avvicino e chiedo loro cosa fosse successo. «Qualcuno mi ha rubato il cellulare». Rido pensando che qualche catanese in questo momento ha il cellulare con la foto di me insieme ad alcuni soldati americani che lavorano nella base di Niscemi.

Mentre si allontanano gli grido: «It’s the catanis revenge». Loro non fanno molto caso alle mie parole, continuano a camminare mesti. Non sarà il Vietnam ma è comunque una piccola soddisfazione.

[Foto di No Muos su Facebook]


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Chi lotta contro il Muos ha fatto di questa battaglia una questione di vita. Capita così una sera, ad uno degli attivisti, di incontrare per le strade del centro gli stessi protagonisti che tutti i giorni si ritrova a Niscemi dall'altra parte della barricata, come un gruppo di soldati americani. «Gli comincio a parlare del Muos, scoppiano a ridere. Non fanno che ripetere Fuck Muos, Fuck Muos, credo a mo' di fastidioso sberleffo. Sono ubriachi, mi stanno prendendo per il culo». Vi proponiamo il racconto in prima persona di Fabio D'Alessandro

Chi lotta contro il Muos ha fatto di questa battaglia una questione di vita. Capita così una sera, ad uno degli attivisti, di incontrare per le strade del centro gli stessi protagonisti che tutti i giorni si ritrova a Niscemi dall'altra parte della barricata, come un gruppo di soldati americani. «Gli comincio a parlare del Muos, scoppiano a ridere. Non fanno che ripetere Fuck Muos, Fuck Muos, credo a mo' di fastidioso sberleffo. Sono ubriachi, mi stanno prendendo per il culo». Vi proponiamo il racconto in prima persona di Fabio D'Alessandro

Chi lotta contro il Muos ha fatto di questa battaglia una questione di vita. Capita così una sera, ad uno degli attivisti, di incontrare per le strade del centro gli stessi protagonisti che tutti i giorni si ritrova a Niscemi dall'altra parte della barricata, come un gruppo di soldati americani. «Gli comincio a parlare del Muos, scoppiano a ridere. Non fanno che ripetere Fuck Muos, Fuck Muos, credo a mo' di fastidioso sberleffo. Sono ubriachi, mi stanno prendendo per il culo». Vi proponiamo il racconto in prima persona di Fabio D'Alessandro

Chi lotta contro il Muos ha fatto di questa battaglia una questione di vita. Capita così una sera, ad uno degli attivisti, di incontrare per le strade del centro gli stessi protagonisti che tutti i giorni si ritrova a Niscemi dall'altra parte della barricata, come un gruppo di soldati americani. «Gli comincio a parlare del Muos, scoppiano a ridere. Non fanno che ripetere Fuck Muos, Fuck Muos, credo a mo' di fastidioso sberleffo. Sono ubriachi, mi stanno prendendo per il culo». Vi proponiamo il racconto in prima persona di Fabio D'Alessandro

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Sul nuovo social network X, tale Esmeralda (@_smaragdos), commenta un articolo del Domani a proposito dei finanziamenti alla Cultura elargiti dai Fratelli d’Italia siciliani: «Amici, soldi (pubblici) e politica. In Sicilia tutto fa brodo. Su questo penso non leggerò un commento croccante di Ottavio Cappellani. Perché gli amici so’ amici, gli ex amici so’ nemici». […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]