Diverse realtà del distretto Meccatronica hanno deciso di convertire la produzione per rispondere alle richieste di dispositivi di protezione individuali per l'emergenza Covid-19. «Vogliamo dare precedenza agli ospedali dell'Isola», spiegano a MeridioNews
Le imprese siciliane che realizzano mascherine e gel «Prodotti sicuri, adesso spetta alla Regione ordinarli»
«Abbiamo avviato le linee produttive in 72 ore, adesso tocca alla Regione fare l’ordine». Il messaggio al governo Musumeci è arrivato forte e chiaro, ma soprattutto rapidamente. A inviarlo è stato il distretto Meccatronica che in Sicilia raggruppa oltre un centinaio di imprese, molte delle quali hanno deciso di mettersi in prima linea per dare il proprio contributo nella produzione di dispositivi di produzione individuale, ovvero uno degli anelli deboli del piano di contenimento dell’epidemia di Covid-19 che il governo nazionale ha messo in campo. Difficoltà che in questi giorni si sono manifestate anche in Sicilia, con Nello Musumeci che in diretta televisiva ha denunciato la scarsa qualità delle mascherine recapitate alla Protezione civile regionale da Roma.
Mentre si moltiplicano le notizie di interventi delle forze dell’ordine per sequestrare prodotti rivenduti a prezzi esorbitanti, anche da parte di esercenti che poco o nulla dovrebbero avere a che vedere con i dispositivi sanitari, una decina di imprese siciliane hanno manifestato la volontà di mettere insieme competenze e macchinari per produrli. «Si è parlato di convertire grandi imprese per realizzare mascherine e gel. Noi abbiamo dimostrato che in pochi giorni, coordinando le realtà già presenti sul territorio regionale, si può fare qualcosa di importante», commenta a MeridioNews Antonello Mineo, il presidente di Meccatronica.
Tra chi ha raccolto la sfida c’è la Rica spa, società con sede a Belpasso, vicino al centro commerciale Etnapolis, specializzata nel settore della cosmesi. «Si sta occupando della produzione di gel igienizzante, l’obiettivo è produrre in tre giorni 230mila flaconi da 80 millilitri. A fornire l’alcol sarà la distilleria Bertolino di Partinico». A lavorare, invece, alla creazione di mascherine – sia in tessuto che specifiche per medici e sanitari da realizzare con stampanti 3D – sono diverse realtà. «A Catania hanno dato la propria disponibilità Valtessile e Vestilavoro, mentre la start up Nebiolo Ht sfrutterà un macchinario che nasce per realizzare protesi ortopediche e che adesso sarà usato per le mascherine destinate ai tecnici sanitari». L’obiettivo è arrivare a una produzione settimanale di 25mila pezzi per quelle di tessuto, mentre per quelle 3D si parla di una capacità minima di seicento che potrebbe essere estesa fino alle duemila unità. Impegnate anche la Meccanotecnica Riesi e la palermitana Sport e Premi.
Da parte del distretto imprenditoriale c’è la garanzia che materie prime e prodotti finiti rispondano agli standard richiesti. «Abbiamo inviato le schede tecniche alla Protezione civile, hanno tutte le informazioni necessarie per valutare la qualità dell’iniziativa», chiarisce il presidente del distretto. La volontà delle imprese siciliane è quella di dare precedenza alla Regione Siciliana, anche se le richieste iniziano ad arrivare anche da altre parti. «Non stiamo cercando altri canali di vendita, vorremmo prima soddisfare le esigenze della Protezione civile e, di conseguenza, degli ospedali – prosegue Mineo – Se poi dovessero restare pezzi, penseremo a mettere sul mercato».
Stando a quanto risulta a MeridioNews, a guardare con interesse alla produzione made in Sicily sono state nel frattempo anche altre realtà, comprese istituzioni sanitarie del Nord Italia. «Noi ci siamo, con competenza e trasparenza e la voglia di dimostrare che anche la Sicilia può essere terra del fare», conclude Mineo.