L'indagine Scipione nasce nel 2016. A settembre, qualcuno spari colpi di fucile contro un locale dove si trovavano alcuni pregiudicati. Gli inquirenti hanno chiuso il cerchio ricostruendo i traffici di stupefacenti tra la Calabria e il capoluogo peloritano
Messina, 19 arresti dopo operazione antidroga Indagine partita dopo attentato in un bar in città
Diciannove persone arrestate la notte scorsa a Messina. Il blitz è stato disposto dal gip del tribunale, su richiesta della procura ed eseguito dai carabinieri del comando provinciale. Al centro dell’inchiesta c’è il traffico di droga con le forniture che arrivavano dalla Calabria. Contestati anche reati contro il patrimonio e la detenzione di armi.
L’indagine, denominata Scipione, è partita in seguito a un attentato, a settembre 2016, nei confronti di alcuni pregiudicati che si trovavano in un bar del capoluogo peloritano. In quell’occasione furono esplosi diversi colpi di fucile. Nel mirino ci sarebbero stati soggetti inseriti nel traffico di droga.
Gli inquirenti hanno ricostruito i collegamenti con le famiglie ‘ndranghetiste Morabito, Bruzzaniti, Palamara, tutti attive nel territorio di Africo Nuovo, in provincia di Reggio Calabria. La droga, cocaina e marijuana, sarebbe stata fatta arrivare a domicilio con cadenza settimanale.