«Perché il centrosinistra ha società partecipate?» L’attacco frontale di Messina (Lega) alla Sostare

«Saremo massimamente leali nei confronti di Salvo Pogliese. Ma ci sono alcune cose che deve spiegare: come mai ci sono società partecipate ancora in mano al centrosinistra? Come mai ci sono dirigenti comunali che non sono cambiati dall’era di Enzo Bianco?». Per il suo esordio nella Lega di Catania, il consigliere comunale Alessandro Messina non le manda a dire. Durante la conferenza stampa di stamattina, di fronte allo stato maggiore del Carroccio in Sicilia, il neoleghista ricorda il caso di Luca Blasi, presidente della Sostare, vicino a Nicola D’Agostino e Nico Torrisi (amministratore delegato Sac), ispiratori del movimento politico Sicilia futura. Cioè il partito, adesso confluito in Italia viva, che alle scorse elezioni comunali aveva appoggiato la candidatura di Salvo Pogliese a sindaco. 

La vicenda era stata sollevata da MeridioNews alla vigilia della presentazione del gruppo consiliare renziano a Palazzo degli elefanti. In quella circostanza, sia il capogruppo all’Ars di Italia viva Nicola D’Agostino sia il diretto interessato, il presidente Blasi, avevano parlato di una «nomina tecnica», inserita in un progetto di collaborazione elettorale, con impronta civica, che si è concluso ufficialmente con l’adesione di D’Agostino a Italia viva. Oggi Messina riporta la questione al centro dell’agenda politica dell’amministrazione a trazione Fratelli d’Italia.

«Sfido chiunque a dire che io abbia mai avuto tessere di partito», aveva sottolineato Luca Blasi, sollecitato dalle domande di questa testata. Il tema, però, era caduto e non ne aveva parlato più nessuno. Fino a oggi. A dimostrazione che la lingua batte dove il dente duole e che i posti di sottogoverno, come sono gli incarichi nelle società partecipate, fanno gola a tutti. 

Discorso diverso vale per i dirigenti comunali: alcuni di quelli nominati in era bianco sono rimasti uguali anche ora che il regno è di Pogliese. Dalla ragioniera generale Clara Leonardi all’ingegnere Biagio Bisignani, passando per l’attuale capo di gabinetto del sindaco Giuseppe Ferraro e per il responsabile delle Manutenzioni Fabio Finocchiaro. Una continuità in un caso, il più eclatante, spezzata solo dalla pensione: la segretaria generale Antonella Liotta rimasta in carica finché non ha appeso la burocrazia comunale al chiodo.


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