Una delle corse dalla stazione di Catania per Mineo che l'Ast, l'Azienda siciliana trasporti, esegue regolarmente ogni sabato, il 22 dicembre è saltata. «Manca il gasolio» è la motivazione che è stata data per il disservizio a un nostro lettore, Rosario Lupo. Che, non essendo stato informato del cambio di programma, ha deciso di denunciare la situazione, frutto di una gestione dell'azienda che definisce «fallimentare». «Hanno lasciato a piedi me e tante altre persone, tra le quali un'anziana signora sulle stampelle» scrive Rosario a CTzen
Ast, salta la corsa del sabato per Mineo Un pendolare: «Disservizi e nessun avviso»
Sabato 22 dicembre dalla stazione di Catania non è partito l’autobus per Mineo lasciando a piedi, oltre me, tante persone che dovevano rientrare a casa tra cui anche un’anziana signora sulle stampelle che non aveva nemmeno un sedile su cui appoggiarsi dato che un terminal bus Ast (degno di questo nome) alla stazione di Catania non esiste. La ragione della mancata partenza ovviamente l’abbiamo saputa per caso (nemmeno un annuncio da nessuna parte) da un autista che passava di lì: «manca il gasolio e quindi alcune corse salteranno», ci ha detto.
Abbiamo provato a chiedere spiegazioni ad altri autisti e qui praticamente ci siamo ritrovati all’interno del festival delle scuse. Inutile dirvi che la scusa risultata vincitrice, uscita all’unanimità dalla bocca dei vari autisti interpellati, è stata: «E iù chi ci possu fari?». Ho provato a spiegargli che anche loro hanno un ruolo dentro l’azienda in cui lavorano. Anche se sono, come dicono, l’ultima ruota del carro, devono capire che un carro con tre ruote non può funzionare.
Di fronte a quella anziana con le stampelle avrebbero potuto o indignarsi o rimanere indifferenti e al calduccio dentro quella specie di ufficio che hanno a disposizione lì alla stazione, nei buchi tra una corsa e l’altra. Ovviamente con la risposta che ho riportato sopra, loro si sono tutti auto assolti. Chiaramente i dirigenti di questa azienda indebitata e fallimentare hanno una responsabilità maggiore.
Rosario Lupo
[Foto di Alessio Tempesta]