Manlio Messina bombarda Nino Naso: «Re senza corona» Ma a Paternò Fratelli d’Italia sostiene il sindaco «rozzo»

Parlare di nervi tesi non rende bene l’idea. Si consuma ormai alla luce del sole lo scontro fra attori istituzionali che in realtà è tutto politico. Da una parte il sindaco Nino Naso, dall’assessore regionale a Turismo e Sport Manlio Messina, leader siciliano di Fratelli d’Italia, partito che però a Paternò sostiene convintamente l’amministrazione. La crisi nei rapporti fra i due risale a qualche mese addietro, quando il primo cittadino aveva commissariato l’assessore Vito Rau – dirigente regionale dei meloniani, ma che nella giunta Naso rappresenterebbe la lista Paternò on sul complicato caso della piscina comunale rimasta senza gestore. Naso aveva avocato a sé ogni responsabilità depotenziando il suo delegato allo Sport Rau, ex Udc, transitato in Fratelli d’Italia proprio sotto l’ala protettiva di Messina. Altra linea di faglia era stato anche l’aumento del monte ore per i lavoratori part time del Comune: la presidente della commissione bilancio Agata Marzola, fedelissima di Rau, si era pronunciata favorevolmente, al contrario dell’amministrazione comunale. La proposta era stata poi accolta dall’opposizione. Ma l‘apice degli screzi si è toccato nel corso della serata finale dei festeggiamenti di Santa Barbara.

L’assessore regionale Messina, presente in città, ha reso un omaggio floreale al fercolo, mentre il sindaco Naso, in testa al corteo, gli sarebbe semplicemente passato accanto mostrando, a quanto sembra, una certa indifferenza. Un atteggiamento che Messina ha pesantemente criticato sulla sua pagina Facebook, definendo il primo cittadino paternese «rozzo» e «scortese», un re «senza corona». L’esponente del Governo Musumeci spara a zero su Naso anche riguardo al caso piscina: «Un sindaco ormai troppo preso da sé, poco attento alle necessità della città – scrive Messina – che prima toglie alla Federnuoto la piscina, con la sua solita aria da re del castello, e poi chiede alla stessa Fin di tornare per venti giorni». Messina bombarda il sindaco di Paternò come se Fratelli d’Italia fosse un partito all’opposizione: «Sta conducendo un’azione inefficace e delirante, danneggiando anche il lavoro di molti suoi assessori, ormai oscurati dalle paraboliche sciocchezze compiute da Re Naso. Paternò non è un regno, quindi smetta di fare il re senza corona e senza rango, e provi a fare il sindaco dignitosamente». 

Sulla caso Santa Barbara, il sindaco Nino Naso non ha voluto replicare, mentre, a denti stretti, è l’assessore Rosanna Natoli a redigere una nota di scuse rivolta al «caro Manlio». Natoli è a sua volta esponente di Fratelli d’Italia, e la sua presa di posizione mostra ancora come il partito, a Paternò, sia più un contenitore di varie fazioni, che un’area politica compatta e omogenea. «Ho potuto appurare – scrive Rosanna Natoli – come l’assessore Messina si sia sentito offeso perché il sindaco e l’amministrazione non lo hanno omaggiato in occasione della sua visita istituzionale dello scorso 5 dicembre. In qualità di assessore comunale e di dirigente nazionale di Fratelli d’Italia porgo ufficialmente le mie scuse». 

Ma Natoli, con la sua nota, instilla senza dirlo esplicitamente, il dubbio sulla natura della visita di Messina: da assessore regionale o da leader di partito? «Voglio precisare – spiega l’esponente della giunta Naso – che nessuno ha informato il sindaco, gli assessori e il cerimoniere comunale di tale visita. Qualora lo avessimo saputo, sicuramente avremmo accolto il caro Manlio a Palazzo Alessi e non nella sede di un circolo politico privato come il “Giorgio Almirante”. Certa che in futuro non si verificheranno incomprensioni – conclude Rosanna Natoli – porgo ancora le mie scuse e sono, altresì, sicura che al mio pensiero si associano anche il sindaco e tutta la giunta».


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