La visita del ministro per gli Affari regionali a Palermo, tra amministratori locali e i presidenti della Regione e dell'Assemblea. Secondo Boccia «i fondi ci sono e non è tollerabile che ci dicano che servono cinque o dieci anni per realizzare le opere»
Infrastrutture, il ministro Boccia attacca Anas e Ferrovie «Che non ci siano treni all’altezza è vergogna nazionale»
«Che Sicilia e Sardegna non abbiano treni all’altezza è una vergogna nazionale». Il ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, che in mattinata ha incontrato il presidente della Regione siciliana Nello Musumeci, a Palermo, va dritto al sodo. «I fondi ci sono – tuona – e non è tollerabile che ci dicano che servono cinque, sei o dieci anni per la realizzazione delle opere». Boccia, in visita istituzionale a Palermo dove ha incontrato anche i rappresentanti dell’Asaec, associazione che riunisce gli amministratori locali siciliani, e il primo inquilino di Palazzo dei Normanni, Gianfranco Micciché, approfitta per lodare pubblicamente Musumeci: «Non è usuale trovarsi davanti il presidente di una Regione grande e importante come la Sicilia che non chieda risorse, ma regole certe».
Per Boccia «l’impegno è quello di ridurre le diseguaglianze e di ridurre i tempi di realizzazione degli investimenti e di essere molto più esigenti con chi ha queste responsabilità. E mi riferisco – ha aggiunto – anche alle aziende pubbliche, perché non è ammissibile che per un progetto ci vogliano 5 o 6 anni. È ingiustificabile e per certi aspetti non tollerabile. Non è un problema di risorse, ma di regole e di tempi che dobbiamo risolvere per il quale devono rispondere Anas ed Rfi. Non è possibile buttar via anni per opere che in genere si fanno in pochi mesi».
Moderatamente ottimista anche Musumeci, che a proposito di autonomia differenziata ha ribadito di aver «manifestato l’esigenza di istituire un tavolo nazionale davanti al quale affrontare un tema che ha ricadute che riguarderebbero tutto il territorio nazionale».
«Abbiamo sottolineato – ha proseguito Musumeci – l’esigenza di tutelare la perequazione infrastrutturale e fiscale, perché non vorremmo che una parziale applicazione del regionalismo possa determinare una ricaduta negativa sulle regioni del Mezzogiorno che vivono una stagione di grandi difficoltà».
Intanto è stato annunciato che a gennaio, proprio a Palermo, si terrà una giornata dedicata alle Regioni a statuto speciale, alla quale dovrebbe prendere parte anche Boccia, che ha dato la sua disponibilità al confronto. E sempre sul tema dell’autonomia, Boccia ha precisato che l’informativa ieri in consiglio dei Ministri «è andata molto bene. Domani ci sarà un vertice di maggioranza e definiremo la rotta. Io non penso ci siano fibrillazioni per i contenuti. Non ho mai chiesto di forzare – ha aggiunto – non avrei mai violato le regole. Se ci sono le condizioni e c’è l’unanimità lo si porterà avanti secondo i meccanismi che decideranno tutti i gruppi parlamentari».