Trentuno persone sono state arrestate nell'operazione Black Lotus. Oltre 30 i casi di estorsione del gruppo attivo soprattutto a Camporotondo, S. Pietro Clarenza, Misterbianco e Belpasso. Molte vittime hanno collaborato. Guarda il video e le foto
Mafia, capillare sistema di estorsioni dei Santapaola L’indagine è nata dalla denuncia di un imprenditore
Trentuno persone tra figure apicali e affiliati della famiglia mafiosa Santapaola-Ercolano sono stati arrestati oggi durante l’operazione Black Lotus. Oltre duecento carabinieri del comando provinciale di Catania, supportati dai reparti specializzati, hanno eseguito il provvedimento su tutto il territorio nazionale.
Associazione mafiosa, estorsione, intestazione fittizia di beni, traffico di stupefacenti, detenzione e porto illegale di armi sono i reati contestati a vario titolo agli appartenenti al clan attivo nel capoluogo etneo con ramificazioni in tutta la provincia. In particolare, l’indagine ha riguardato il gruppo di San Pietro Clarenza e Barriera e il gruppo di Lineri, attivi nei territori di Camporotondo Etneo, San Pietro Clarenza, Misterbianco e Belpasso.
L’indagine nasce nel marzo del 2015 quando un imprenditore denuncia un episodio di tentativo di estorsione. È a partire da qui che vengono accertati e contestati oltre trenta episodi di estorsione, sia tentata che consumata, oltre a traffico di stupefacenti e intestazione fittizia di società. Durante le indagini è stata messa in luce la particolare articolazione della famiglia catanese di Cosa nostra: suddivisa in gruppi radicati, ciascuno su una propria zona territoriale di influenza e dotati di una autonomia decisionale e operativa limitata dall’esigenza di rispondere, per i fatti più importanti, ai vertici del clan. Figure con ruoli di responsabilità ben definiti in quanto reggenti pro tempore del sodalizio. Tra il 2015 e il 2016, secondo quanto accertato dagli inquirenti, questa carica sarebbe stata suddivisa tra Francesco Santapaola, Antonio Tomaselli e Aldo Ercolano.
Il clan per affermare la presenza sul territorio e per assicurarsi una sostanziosa fonte di
sostegno economico, avrebbe pianificato e posto in essere nel corso degli anni e fino a oggi
un
vasto e capillare sistema di estorsioni con gravi atti intimidatori: da attentati alle attività produttive fino ad aggressioni agli imprenditori.
Rafforzata dalle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia, l’indagine ha permesso
di monitorare le
imprese vessate. Alcune avrebbero versato importi
che si aggirano
tra i tremila e i cinquemila euro annui a cadenze periodiche. Sono più di 15 le vittime di estorsione (tentata o consumata) che hanno deciso di collaborare con «con l’abbattimento del muro di omertà tipico di commercianti e imprenditori che temono la forza del vincolo associativo», affermano gli inquirenti. Inoltre, è stato accertato che i soldi frutto degli affari illeciti, secondo le direttive
dei capi del clan, oltre che essere destinate alle famiglie dei detenuti venivano anche
reinvestite in
attività imprenditoriali del settore ludico e dei trasporti, attraverso dei
prestanome.
Elenco degli arrestati:
In carcere:
1) Carmelo Ardizzone (classe 1981)
2) Sebastiano Caruso (classe 1978)
3) Orazio Coppola (classe 1964); già detenuto nel carcere di Melfi (Potenza)
4) Antonino Correnti (classe 1968)
5) Domenico Orazio Cosentino (classe 1991)
6) Carmelo Distefano (classe 1984); già detenuto nel carcere di Catania Bicocca
7) Aldo Ercolano (classe 1974); già detenuto nel carcere dell’Aquila
8) Giuseppe Faro (classe 1972); già detenuto nel carcere di Agrigento
9) Giuseppe Felice (classe 1967); già agli arresti domiciliari a Conselice (Ravenna)
10) Roberto Finocchiaro (classe 1993)
11) Gianluca Lo Presti (classe 1977)
12) Salvatore Messina (classe 1991); già detenuto nel carcere di Genova
13) Corrado Monaco (classe 1978); già detenuto nel carcere di Catania Bicocca
14) Carmelo Puglisi (classe 1970); già detenuto nel carcere di Siracusa
15) Vito Romeo (classe 1976); già detenuto nel carcere di Siracusa
16) Francesco Santapaola (classe 1979); già detenuto nel carcere di Spoleto (Perugia)
17) Giuseppe Santonocito (classe 1955)
18) Barbaro Stimoli (classe 1978)
19) Carmelo Orazio Stimoli (classe 1982)
20) Pietro Stimoli (classe 1985); già detenuto nel carcere di Caltanissetta
21) Antonio Tomaselli (classe 1966); già detenuto nel carcere di Milano Opera
Arresti domiciliari:
22) Andrea Consoli (classe 1977)
23) Vincenzo Consolo (classe 1971)
24) Marcello Corona (classe 1976)
25) Carmelo Roberto Di Mauro (classe 1955)
26) Salvatore La Rosa (classe 1974)
27) Giuseppe Leocata (classe 1978)
28) Venerando Leone (classe 1973)
29) Stefania Lorena Politini (classe 1985)
30) Giuseppe Puglisi (classe 1960)
31) Gabriele Salvatore Stimoli (classe 1997)