Una storia paradossale quella dei dipendenti dell’ex Ato Pa2, mai transitati nella Srr Palermo Ovest. Un incubo che non si riesce a sbloccare, nonostante le proteste e i tavoli che si sono susseguiti in questi anni. Tubiolo: «I Comuni non hanno mai voluto salvarli»
Srr Palermo Ovest, 40 lavoratori nel limbo da 5 anni Sindacati: «Regione imponga assunzioni d’imperio»
Da cinque anni vivono in un limbo senza fine. E ora, nonostante una sentenza dia loro ragione, rischiano di rimanere disoccupati e senza alcun sostegno al reddito. Una vicenda paradossale quella che coinvolge una quarantina di lavoratori dell’ex Ato Palermo 2, dichiarato fallito nel dicembre del 2014, in attesa di essere assunti nella Srr Palermo Ovest. Un regime transitorio, però, mai portato a compimento, sebbene il loro licenziamento sia stato annullato da una sentenza emessa dal giudice del lavoro il 26 aprile di quest’anno, in seguito al ricorso presentato da 86 ex dipendenti. Un incubo che non si riesce a sbloccare, nonostante le decine di proteste e tavoli che si sono susseguiti in questi anni.
L’ultimo proprio ieri, negli uffici dell’assessorato all’Energia in viale Campania. Un incontro richiesto dall’assessore regionale Alberto Pierobon utile per delineare un quadro generale ma non per affrontare e risolvere il dramma di questi lavoratori. Che secondo i sindacati andrebbe fronteggiato in maniera individuale. «L’incontro di giovedì è stato molto generico – racconta il segretario regionale funzione pubblica Cgil Massimo Raso presente alla riunione – sono state convocate tutte le Srr, mentre noi abbiamo posto l’accento sulla vicenda del personale amministrativo palermitano. Una vicenda gestita male fin dall’inizio perché nel frattempo i Comuni che ricadevano in quell’ambito hanno preferito farsi ognuno il proprio Aro, (Ambito raccolta ottimale ndr), polverizzando di fatto l’ex Ato. Ma così il personale è rimasto al palo».
Una storia che ha anche il sapore della beffa. A differenza dei colleghi destinati agli uffici, infatti, una ventina di lavoratori ‘operativi’ destinati alla raccolta in tutti questi anni ha sempre lavorato, seppure in modo precario. Da quando gli ex Ato sono falliti, i Comuni sono ricorsi spesso ad affidamenti diretti con bandi da 3 a 5 mesi, lasciando a casa, però, gli ex dipendenti amministrativi. «Ma così facendo hanno evaso un obbligo di legge – fa notare ancora il sindacalista -. Il tema vero è che questi lavoratori rappresentano un costo e gli enti locali vogliono risparmiare». Una situazione di stallo che per i sindacati va immediatamente risolta. Come reclamano nero su bianco nella lettera inviata l’altro ieri all’assessore con la richiesta «del commissariamento dell’attuale cda della Srr» per il mancato trasferimento dei dipendenti, e «della nomina di un commissario ad acta per l’assunzione di tutto il personale rimasto al palo».
Intanto, all’incontro di ieri ha preso parte anche Natale Tubiolo, il presidente del Cda della Srr Palermo Ovest, e prima ancora commissario straordinario, che ha rifiutato ogni addebito puntando il dito, invece, contro «i Comuni che hanno pensato bene di non salvare i lavoratori. Nel giugno 2018 ho adottato due delibere – spiega Tubiolo – che prevedevano la loro assunzione, ma solo se le singole amministrazioni avessero ratificato i due atti e previsto nei bilanci la copertura finanziaria. La verità è che non c’è mai stata la volontà politica di chiudere la questione. Io ho la coscienza a posto, il commissario non può fare tutto. A mio avviso, la politica dovrebbe spingere gli enti locali a prevedere le somme necessarie per l’assunzione di questi lavoratori. Credo che questa sia la strada da seguire. Serve un atto di imperio della Regione, questa potrebbe essere la strada giusta» conclude.