Una determina della polizia municipale catanese stabilisce l'interdizione a pedoni e imbarcazioni della banchina portuale nella suggestiva spiaggetta. Colpa del «fanale di accesso» pericolante. Dal 2016, però, si parla anche del cedimento del calcestruzzo
Chiuso ai pedoni il porticciolo di San Giovanni Li Cuti Pericolo crollo sul molo, Comune stoppa le passeggiate
Stop alle passeggiate in riva al mare a San Giovanni Li Cuti. È l’effetto della decisione presa dal comando di polizia municipale del Comune di Catania. Troppi pericoli, stando alle carte del provvedimento, sulla banchina del più suggestivo porticciolo della città. Siamo nel cuore del borgo marinaro sul lungomare che, in estate ma non solo, viene letteralmente preso d’assalto dai catanesi. Tra la piazzetta sulla strada e il braccio del molo, uno specchio d’acqua spesso limpida, occupato perlopiù da piccole imbarcazioni di pescatori. Quest’anno sembra proprio che i catanesi potranno guardarlo solo da più lontano, dalla riva, senza spingersi sulla banchina che offre una vista privilegiata sulla scogliera di piazza Europa e il Caito, ovvero la zona costiera del porticciolo Rossi.
La determina del comandante dei vigili urbani Stefano Sorbino lascia, al momento, pochi margini di manovra. Tutto nasce da una nota della Capitaneria di porto etnea che mette in guardia il Comune sulle condizioni del fanale di accesso del porticciolo. Il palo che lo regge, in fondo al molo, è pericolante da tempo e giace pendente fra i frangiflutti. La guardia costiera invita così il comune a ripristinarlo «a causa della peggiorata condizione di precarietà» e, nel frattempo, a transennare l’area segnalando il pericolo esistente. Ma non c’è solo il fanale: il degrado del sottobanchina di San Giovanni Li Cuti è condizione ancora più risalente nel tempo, nonché nota al Comune almeno dal 2016, la data di un’altra determina. L’ente parla di un vero e proprio «cedimento» del calcestruzzo. Già allora i vigili urbani avevano vietato l’accesso al pubblico nella parte iniziale del molo, dove varie barche trovano il loro ormeggio nonostante ciò non sia altresì consentito da tre anni.
Il Comune ha così nuovamente messo le mani avanti: l’intero molto è da ieri interdetto al pubblico e nulla da fare, al momento, per gli avventori. Nella zona dove il molo è deteriorato verranno ricollocate le transenne e una nuova segnaletica. Ma tasto dolente sembra poter diventare anche l’eventuale sorveglianza da garantire per far rispettare il divieto di accesso. L’amministrazione comunale, secondo quanto si apprende, sarebbe alla ricerca di fondi per la messa in sicurezza del fanale pericolante. Un’idea buttata lì dall’assessore alla Protezione civile Alessandro Porto potrebbe essere anche di chiedere un supporto della Regione per un intervento di più ampio respiro su tutto il molo. «Unico progetto al momento in campo per San Giovanni Li Cuti – chiarisce l’assessore ai Lavori pubblici Pippo Arcidiacono – è quello per aprire la strada di collegamento con la zona di Santa Maria della Guardia».