«Un leggero decremento», ma il tremore vulcanico resta di livello medio-alto. A spiegarlo a MeridioNews è il vulcanologo Stefano Branca, dell'Ingv di Catania. «Segnaliamo, comunque, che è ancora continua l'attività esplosiva intracraterica»
Etna: eruzione finita, lo sciame sismico diminuisce L’Ingv: «Ma il fenomeno rimane ancora instabile»
«L’emissione lavica è finita e l’eruzione si è conclusa. Abbiamo registrato, inoltre, un leggero decremento dello sciame sismico. Il tremore vulcanico resta di livello medio alto, ragion per cui possiamo dire che il fenomeno è ancora instabile». A parlare con MeridioNews è il vulcanologo Stefano Branca, responsabile del monitoraggio per l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia di Catania. «D’altro canto, segnaliamo che è ancora continua l’attività esplosiva intracraterica». In altri termini: la colata sulla Valle del Bove si è fermata, ma l’Etna non si è ancora placata. Anche se la diminuzione dei terremoti – sia per frequenza sia per intensità – lascia respirare un pochino sia i tecnici sia i residenti.
Il picco dell’eruzione si è registrato nella mattinata del 24 dicembre, quando l’apertura di una nuova fessura nel versante Sud-Est del vulcano e un primo terremoto rilevante a Ragalna avevano attirato l’attenzione di cittadini e media sull’Etna. «In realtà aspettavamo un’eruzione da tempo – avevano spiegato gli esperti sin dai primissimi momenti – ma non era possibile prevedere in nessun modo se e quando la situazione si sarebbe evoluta». Quello che è accaduto nelle ore successive è noto a tutti: un lungo sciame sismico e i movimenti magmatici, nel sottosuolo, che indicavano il tentativo del materiale incandescente di intrudersi e continuare a spaccare la roccia sottoterra.
Una serie di micro-scosse che hanno causato l’attivarsi della faglia di Fiandaca: è stata quest’ultima a causare il sisma della notte di Santo Stefano. Un terremoto di magnitudo 4.8, localizzato a poca distanza dal territorio di Viagrande e a una profondità di poco più di un chilometro. I maggiori danni si sono registrati nelle frazioni di Fleri, Pennisi e Santa Maria La Stella, rispettivamente nei Comuni di Zafferana Etnea, Acireale e Aci Sant’Antonio. Centinaia sono gli sfollati che, dopo una prima notte nelle palestre dei centri colpiti, saranno presto ospitati nelle strutture alberghiere che hanno dato la propria disponibilità.