Tutte le abitazione si trovano in via Messina, nella frazione di Acireale. In strada c'è silenzio e qualcuno esce con borse piene di beni di prima necessità. «Non mi aspettavo ci chiedessero di lasciare l'abitazione», dice un residente a MeridioNews. Guarda le foto
Aci Platani, famiglie evacuate per rischio inagibilità «Lontani da epicentro ma siamo rimasti senza casa»
«Quelli che abitano qui, adesso sono a tutti gli effetti degli sfollati». A parlare a MeridioNews è Alessio, sua nonna è residente ad Aci Platani, frazione di Acireale, in via Rosario Messina, dove questa mattina sono state fatte evacuare dieci famiglie. «Tutti gli edifici della strada, per la maggior parte case singole, sono stati abbandonati» perché, dopo la scossa di terremoto della notte di Santo Stefano, c’è il rischio che siano inagibili. Lungo la stessa via c’è anche una scuola elementare. In una strada vicina una crepa orizzontale taglia in due l’asfalto.
Via Messina è una strada lunga trecento metri con abitazioni, per lo più a piano terra, che presentano fratture sulle pareti esterne e interne. «Il cortile di mia nonna è inaccessibile – racconta il giovane – e lo stesso vale per tutte le altre case che sono soprattutto abitazioni antiche. Ce n’è anche qualcuna nuova e altre sistemate di recente». Le persone che le hanno momentaneamente lasciate hanno scelto, per lo più, di appoggiarsi a casa di parenti o amici.
In strada c’è silenzio. Qualcuno esce con delle buste sistemate alla meglio con dentro solo oggetti di prima necessità. «Questa mattina siamo stati nella sede della protezione civile – spiega il giovane che insieme agli altri nipoti ospiterà l’anziana signora – e ci hanno detto che nei prossimi giorni verranno a fare ulteriori controlli per stabilire se la casa è inagibile. Poi verrà anche un perito».
In via Messina, intanto, le persone continuano ad andare via. Un residente, con accanto la figlia che tiene in braccio un cagnolino, mentre lascia la propria abitazione parla al telefono con dei parenti per cercare di spiegare la situazione. «Non mi aspettavo che ci chiedessero di lasciare casa – confessa un po’ spaesato – In questi giorni siamo stati dai genitori di mia moglie perché sono anziani e volevamo non lasciarli soli dopo lo spavento della scossa. All’interno del mio appartamento ci sono parecchi danni di cui ancora non conosciamo l’entità. Non sappiamo cosa ci aspetta – aggiunge – e, in questo momento, possiamo solo sperare che tutto vada per il meglio».
In via don Giuseppe Re, sempre nella stessa zona, è spuntata una crepa orizzontale che taglia in due l’asfalto: «Me ne sono accorto stamattina», racconta un cittadino residente. «Per accertarci che gli immobili siano inagibili è necessario che i tecnici facciano dei sopralluoghi – spiega l’assessora alla protezione civile di Acireale, Palmina Fraschilla – e non è detto che tutte quelle che abbiamo chiesto momentaneamente di lasciare lo siano. Al momento – aggiunge – non si è in grado di dire con certezza le criticità che presentano queste case». Le squadre di tecnici e protezione civile sono al lavoro, mentre per le persone rimaste fuori casa sono già stati allestiti dei luoghi per l’accoglienza provvisoria, come l’istituto Galileo Galilei ad Acireale. «Molte persone, però – conclude l’assessora – stanno preferendo appoggiarsi dai parenti».