Due delle accuse, sugli appalti del 2016 e del 2018 a Linguaglossa, sono state annullate dal tribunale del Riesame, ma per il patron della funivia resta in vigore la misura cautelare scattata il 30 novembre. Stessa decisione per l'esponente del Pd Graziano Calanna
Scandalo Etna, Russo Morosoli rimane ai domiciliari Rigettata pure richiesta revoca del sindaco di Bronte
Resta agli arresti domiciliari l’imprenditore Francesco Russo Morosoli, indagato nell’ambito dell’inchiesta Aetna della procura di Catania riguardo gli appalti per la gestione dell’accesso alle zone sommitali del vulcano Etna. Lo ha deciso il Tribunale del riesame che, tuttavia, ha annullato il provvedimento cautelare per due episodi di turbativa d’asta, uno nel 2016 e l’altro nel 2018, riguardanti gli affidamenti del Comune di Linguaglossa, ma confermando, fra l’altro, i reati contestati per l’appalto del 2017, per l’affidamento dell’edificio di Monte Conca e per l’estorsione a giornalisti dell’emittente televisiva Ultima Tv, di cui il patron della funivia dell’Etna è editore. Il suo dipendente, Simone Lo Grasso, era già stato posto in libertà dal giudice per le indagini preliminari.
I giudici hanno confermato gli arresti domiciliari anche nei confronti del sindaco di Bronte, Graziano Calanna. L’esponente del Pd è indagato per istigazione alla corruzione nell’affidamento di manutenzione e sfruttamento dell’energia elettrica prodotta dall’acquedotto comunale. Non è stata ancora depositata la decisione del Tribunale del riesame sui ricorsi presentati dal dirigente Affari generali del Comune di Linguaglossa, Francesco Barone, ai domiciliari. Nei giorni scorsi il sindaco Salvatore Puglisi, anche lui indagato, ha revocato il suo incarico dirigenziale affidandolo ad interim al segretario comunale Giuseppe Bartorilla.
Davanti al Tribunale del riesame non sono stati ancora discussi gli appelli, presentati dalla procura, contro la decisione del giudice per le indagini preliminari di non accogliere le misure cautelari per altri indagati, ad eccezione del dimissionario commissario del parco dei Nebrodi, nonché capo del Nucleo operativo della Forestale di Catania, Luca Ferlito, e del poliziotto Alessandro Galante.