Rimangono i malumori a sinistra per la scelta del primo cittadino ma Giusto Catania predica calma: «Attendiamo gli esiti della riunione». Per lui con molta probabilità pronto un posto in giunta. In bilico l'assessore Iolanda Riolo
Comune, a Villa Niscemi si affronta il rebus rimpasto Atteso vertice tra Orlando e consiglieri di maggioranza
E’ un Orlando determinato a portare avanti l’avvio di una nuova fase «politica» che si tradurrebbe di fatto con il rimpasto della sua giunta. Per questo motivo il sindaco di Palermo, stasera, incontrerà a Villa Niscemi tutti i consiglieri di maggioranza per affrontare questo «rebus». Un progetto a cui strizza l’occhio da tempo, malgrado le critiche mosse dicono altro, quella parte politica, tanto per essere chiari, che fa riferimento al gruppo consiliare di Sinistra Comune e al suo capogruppo Giusto Catania. Superata, infatti, la fase critica legata all’approvazione in consiglio comunale del bilancio di previsione 2018, il professore vuole accelerare dando un segnale forte all’esterno. Non dimentichiamo che la sbornia di Palermo capitale italiana della cultura sta volgendo al termine e, quindi, c’è la necessità di procedere ad un cambio di passo nell’azione amministrativa del Comune. Troppi problemi sul tappeto, tra i tanti quelli dei cantieri avviati e, soprattutto, sul versante dell’avvio della raccolta differenziata.
E se nei giorni scorsi Giusto Catania parlava di «rilancio e non rimpasto» adesso l’esponente di Sinistra Comune a Meridionews dice: «Attendiamo gli esiti della riunione di questa sera tra tutti i consiglieri di maggioranza e sindaco». Una frase che può dire tutto o niente ma che certamente è un passo avanti rispetto a posizioni, come quelle espresse a settembre di quest’anno, in cui era andato giù pesante in seguito alla bocciatura dei revisori dei conti del Comune del bilancio 2017: «Sarebbe ipocrita non evidenziare – diceva Catania – che la relazione presenta diverse criticità che meritano una riflessione politica complessiva sullo stato di salute e sulla capacità progettuale del Comune di Palermo». E affermava ancora: «Serve un colpo di reni e il parere negativo dei revisori può essere uno spunto per rimettersi in cammino e per rendere irreversibili gli elementi di trasformazione della città che, purtroppo, nell’ultimo anno sembrano scomparsi dall’orizzonte, per ridare slancio ad una esperienza che rischia di impantanarsi».
Né più e né meno una dichiarazione di guerra, più che un consiglio, che già in quelle parole preludeva ad un’anticipazione di campagna elettorale, sebbene la scadenza naturale del sindaco non è dietro l’angolo. Infatti tra i boatos si è più volte parlato di una candidatura di Orlando alle europee del 2019 come via di fuga, possibilità più volte smentita dal primo cittadino. Ma in politica mai dire mai. Quindi una bocciatura in toto dell’amministrazione comunale, già in quelle affermazioni. Un segnale fin troppo chiaro quello di Catania: smarcarsi dall’attuale gestione di Palazzo delle Aquile per poter in qualche modo giocarsi la carta di un posto in giunta ed essere in partita nel nuovo giro di valzer di nomi, ritornando così sulla scena politico-amministrativa cittadina dove già si sente soffiare il vento giallo-verde. Ma sarà davvero così? Probabilmente nelle prossime ore se ne saprà di più, ma si vocifera con insistenza dell’uscita dalla compagine assessoriale di Iolanda Riolo.