L'ex deputato regionale è accusato di avere intrattenuto rapporti con il gruppo di Aci Catena. Le accuse, a vario titolo, vanno dallo scambio di voti politico-mafioso al tentato omicidio, dal traffico di droga alla detenzione di armi. L'elenco degli arrestati
Cosa nostra, 18 arresti tra i Santapaola nell’Acese In manette l’ex deputato regionale Pippo Nicotra
C’è anche l’
ex deputato regionale Pippo Nicotra tra i 18 arrestati dell’operazione antimafia della notte scorsa della procura di Catania. Il blitz è stato condotto da oltre duecento carabinieri del comando provinciale di Catania. Colpiti i gruppi attivi ad Acireale e Aci Catena legati alla famiglia Santapaola-Ercolano. Le accuse della Dda sono di associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsioni con l’aggravante del metodo mafioso, scambio elettorale politico mafioso, tentato omicidio, detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e detenzione illegale di armi.
Fondamentali nelle indagini sono state le dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia. Tra loro, molto probabilmente,
Mario Vinciguerra, esponente di primo piano dei Santapaola che dopo l’arresto, nell’operazione Fiori bianchi 2 del 2013, ha deciso di aprire un dialogo con la procura, rivelando le trame che la famiglia mafiosa avrebbe messo in atto nell’Acese. E proprio il nome di Nicotra, negli ultimi anni, sarebbe stato fatto dal 48enne che lo avrebbe indicato quale referente politico della criminalità organizzata, da cui l’esponente del Pd – e prima ancora dell’Udc e Pdl – avrebbe ottenuto il consenso elettorale.
Nicotra, a inizio anni Novanta, quando rivestiva i panni di primo cittadino di
Aci Catena, finì al centro di un altro scandalo giudiziario legato alla mafia. Era il 1993, infatti, quando il Comune catenoto venne sciolto per mafia. La decisione del Consiglio dei ministri seguì la relazione della commissione prefettizia, insediatasi dopo i fatti accaduti al cimitero nel corso della tumulazione di un esponente dei Santapaola legato al boss Sebastiano Sciuto, detto Nuccio Coscia, recentemente scomparso. Nicotra, all’epoca, si oppose al divieto imposto dalle autorità di celebrare pubblicamente le esequie, andando prima a protestare con i carabinieri e poi facendo visita ai familiari del defunto, tra i quali proprio il boss Sciuto.
Più di recente, tirerebbero in ballo l’ex deputato alcune dichiarazioni da cui sarebbe partito il filone di
indagine per voto di scambio politico-mafioso che vede tra le persone coinvolte anche l’ex consigliere di Catania Riccardo Pellegrino. Tra le persone indagate, infatti, ci sono diversi ex consiglieri di Aci Catena tutti legati a Nicotra da legami politici. Tra gli arrestati di oggi ci sono anche Giuseppe Rogazione e Santo Scalia.
L’arresto di Nicotra arriva a due anni esatti dall’arresto di un altro ex sindaco di Aci Catena: Ascenzio Maesano. Era, infatti, il
10 ottobre 2016 quando la Dia eseguì un ordine di custodia cautelare per Maesano, all’epoca primo cittadino in carica, e successivamente condannato per corruzione. Dal 1992 al 2016, Nicotra e Maesano si sono divisi il ruolo di sindaco del Comune catenoto per oltre 15 anni.
L’elenco completo degli arrestati:
1)
Fabio Arcidiacono, classe 1984 (carcere di piazza Lanza);
2)
Fabrizio Bella, classe 1964 (carcere di Caltanissetta);
3)
Rodolfo Bonfiglio, classe 1980 (già detenuto nel carcere di Barcellona Pozzo di Gotto);
4)
Cirino Cannavò, classe 1972 (arresti domiciliari);
5)
Fabio Vincenzo Cosentino, classe 1978 (carcere di Agrigento);
6)
Gianmaria Tiziano Cosentino, classe 1981 (carcere di Palermo);
7)
Danilo Tommaso Failla, classe 1979 (carcere di Caltanissetta);
8)
Salvatore Nunzio Fonti, classe 19670 (carcere di Caltanissetta);
9)
Camillo Grasso, classe 1968 (carcere di Caltanissetta);
10)
Antonino Francesco Manca, classe 1978 (già detenuto nel carcere di Siracusa);
11)
Mariano Massimino, classe 1986 (carcere di piazza Lanza);
12)
Mario Nicolosi, classe 1966 (carcere di Caltanissetta);
13)
Raffaele Giuseppe Nicotra, classe 1956 (carcere di Bicocca);
14)
Camillo Pappalardo, classe 1970 (carcere di Palermo);
15)
Concetto Puglisi, classe 1981 (carcere di Agrigento);
16)
Giuseppe Rogazione, classe 1974 (carcere di Agrigento);
17)
Santo Paolo Scalia, classe 1974 (carcere di Palermo);
18)
Stefano Sciuto, classe 1982 (già detenuto nel carcere di Asti).