Diciotti, Salvini autorizza lo sbarco dei 29 minori a bordo Ambulanze pronte per i piccoli, protesta al molo di levante

Dopo sei giorni sulla nave, di cui gli ultimi due fermi al molo di levante, si sblocca la situazione per i 177 migranti recuperati dalla nave Diciotti della guardia costiera italiana. Il ministro degli Interni, Matteo Salvini, ha dato l’ok allo sbarco dei 29 minorenni presenti sull’imbarcazione. Al porto etneo sono arrivate diverse ambulanze della Croce rossa e della Misericordia per offrire le prime cure ai piccoli. Presente al molo di levante anche un centinaio di manifestanti, che protestano contro lo stallo di questi giorni. Diversi i cori contro il capo del Viminale e il governo a guida M5s-Lega, mentre altri sono stati pronunciati a sostegno dei migranti. Come annunciato questa mattina, in molti si sono presentati con un arancino, per simboleggiare l’accoglienza. 

«A breve entreremo assieme al personale del ministero della Salute per fare i primi controlli sanitari – spiega a MeridioNews Stefano Principato della Croce rossa italiana -. Mi dicono dalla nave Diciotti che non ci dovrebbero essere emergenze di alcun tipo». Solo dopo i controlli i ragazzi e le ragazze saranno fatti scendere, saranno dati loro i kit di prima accoglienza e poi saranno trasferiti nelle strutture individuate dalla prefettura di Catania. I centri dove i minori andranno ricadono tutti nella provincia etnea.

La notizia dell’imminente sbarco arriva al culmine di una giornata in cui Salvini ha preso le distanze non solo dall’opposizione ma anche da quegli alleati di governo che non hanno esitato a criticarlo. Su tutti il presidente della Camera, Roberto Fico, che ha rimarcato la necessità di provvedere a garantire la sicurezza delle persone a bordo, acconsentendo lo sbarco senza ulteriori tentennamenti. «Tu fai il presidente della Camera e io faccio il ministro», ha sbottato Salvini durante una diretta Facebook. 

Nel collegamento, il capo del Viminale si è rivolto indirettamente anche al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che nelle settimane scorse era intervenuto per sbloccare una situazione simile a Trapani, e al premier Giuseppe Conte. «Vogliono intervenire il presidente della Repubblica o il presidente del Consiglio? Lo facciano, ma non con il mio consenso», ha rimarcato Salvini. Che poi è entrato a gamba tesa anche contro il procuratore capo di Agrigento, Luigi Patronaggio, che questo pomeriggio è salito sulla Diciotti, dopo l’apertura di un fascicolo d’indagine per l’ipotesi di sequestro di persona. «Sono qua, non sono ignoto. Vogliono processarmi o arrestarmi? Facciano pure, io non sono solo», ha ribattuto il ministro degli Interni, facendo riferimento al sostegno che sente vicino a sé, soprattutto da parte della Rete. 

«Questa è una vergogna nazionale. Non c’e’ nessuna emergenza, ci sono persone prese in ostaggio da un governo incapace di gestire un problema che si puo’ gestire», ha commentato invece il segretario ad interim del Pd, Maurizio Martina, giunto a Catania. Nel capoluogo etneo sono attesi anche altri parlamentari, anche regionali, come nel caso del deputato dei Cento passi Claudio Fava.


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